Il dark web è spesso immaginato come una parte oscura e insondabile di Internet, dove l’anonimato prevale. Questa zona di Internet si distingue per l’uso di tecniche avanzate che nascondono gli indirizzi IP degli utenti, rendendo difficile tracciare le loro attività online.
Tale anonimato può servire sia a proteggere la privacy di chi ne ha bisogno sia a coprire operazioni illegali. Un esempio raccapricciante di ciò è il caso di Chloe Ayling, che fu rapita e offerta in vendita sul dark web. Oltre al rapimento, il dark web facilita altre minacce, come gli attacchi ransomware, dove gruppi criminali criptano i dati personali e richiedono un riscatto per non diffonderli.
Un hacker, con trent’anni di esperienza nel settore informatico, ha condiviso le sue conoscenze con VICE, raccontando la sua evoluzione da hacker senza scrupoli a esperto di sicurezza informatica, o “hacker etico”.
Questa persona ha testimoniato l’impatto devastante degli attacchi ransomware, che hanno colpito persino strutture ospedaliere, mettendo in gioco vite umane e ponendo i responsabili davanti al dilemma se pagare o meno il riscatto per recuperare i dati essenziali.
Nel 2021, l’hacker ha sottolineato l’aumento preoccupante degli attacchi ransomware, motivato dal loro potenziale di guadagno. Ha parlato dei pericoli che si celano nel dark web, come gli attacchi ransomware su larga scala e l’uso di queste tecniche in operazioni che vanno oltre il mero profitto, assumendo un ruolo nelle strategie di guerra asimmetrica da parte di entità statali. L’hacker ha osservato che dietro a questi attacchi ci sono sia criminali in cerca di profitto sia individui che agiscono per il puro desiderio di creare caos.
Inoltre, ha evidenziato come i governi occidentali si affidino sempre più agli hacker etici per difendere le infrastrutture critiche dalle minacce emergenti dal dark web, riconoscendo il loro contributo essenziale nella lotta contro le vulnerabilità informatiche.