Il tema è di quelli scottanti, che sta tenendo banco non solo nel nostro paese, ma in tutto il mondo: a causa della cattiva informazione che si avvale sempre più spesso di mezzi non idonei che finiscono solamente per lanciare messaggi fuorvianti, sempre più persone stanno smettendo di vaccinare i propri figli, contribuendo al riscoppiare di focolai virulenti che invece erano stati quasi del tutto debellati.
Nonostante i moniti continui dell’Oms, c’è bisogno di campagne informative ancora più capillari, ed anche di messaggi positivi come quello lanciato da un uomo che, guarito dalla meningite, sta portando il suo messaggio ai tanti scettici.
Cristiano Giannessi, trentenne di Chiesina Uzzanese, era stato ricoverato il 14 gennaio scorso all’ospedale di Lucca, colpito dalla meningite.
Ricordando i primi sintomi, Cristiano scrive: “Mi sono sentito male la mattina del 13 gennaio durante il giorno ho avuto la febbre alta e dolore alle articolazioni, al collo e alla testa. La sera verso le 22 sono comparse delle macchie sulle gambe e sulle braccia. Abbiamo chiamato l’ambulanza che mi ha trasportato al pronto soccorso di Pescia dove mi è stato dato l’antibiotico. Durante la notte poi sono stato trasferito al San Luca di Lucca e per sei giorni sono stato in coma farmacologico. Nel frattempo mi è stato depurato il sangue e martedì mi sono finalmente risvegliato. Ogni giorno ho fatto qualche progresso. Sabato però ho avuto una ricaduta e i medici mi hanno di nuovo salvato la vita. Il messaggio che voglio far arrivare, anche se sembro insistente, è che l’unico modo per non prendere la meningite è vaccinarsi”.
“Questa malattia è bastarda. Questo sono io in coma, ricordatevi che basta un vaccino“. Poche ore dopo il suo risveglio, Cristiano Giannessi ha deciso di lanciare un appello su Facebook. E lo ha corredato con due foto: nella prima è in coma, nella seconda sorride all’obiettivo.
«Sento la vicinanza di tutti e vi ringrazio molto – scrive Cristiano – mi date la forza necessaria per andare avanti! Sembra che la malattia non abbia lasciato strascichi, ma a tutti dico che va fatto il vaccino perché io sono stato fortunato». «Vorrei fare i miei complimenti a quel medico con la coda che mi ha prestato il primo soccorso all’ospedale di Pescia – dice Cristiano – non so come si chiama ma è stato lui a darmi l’antibiotico giusto in tempo. Aveva capito che si trattava di meningite ed è intervenuto in tempo. Se non fosse stato per lui non so come sarebbe andata a finire. Poi vorrei fare i miei complimenti a tutti i medici e infermieri di Rianimazione del San Luca perché si stanno dimostrando persone fantastiche e professionali».
Ha poi proseguito: “Mi dispiace se non mi collego spesso e se non rispondo ai messaggi ma mi stanco facilmente, seguire un discorso logico o scrivere in modo sensato è per adesso veramente faticoso. Sembra che la malattia non abbia lasciato strascichi, sono stato fortunato in quanto la sera in cui mi sono sentito male al Pronto Soccorso di Pescia prima dei risultati del prelievo del midollo mi è stato somministrato l’antibiotico adatto per la Meningite C che è poi quella che avevo riscontrato. Questo ha fatto la differenza, quel Dottorino con la coda ha fatto la differenza! Mi ha salvato la vita! Ci aggiorniamo e ci vediamo presto, un saluto a tutti e ricordate di fare il vaccino!”.
E ha concluso rinnovando nuovamente l’appello al vaccino: “Ci aggiorniamo e ci vediamo presto, un saluto a tutti e ricordate di fare il vaccino!”.