Guadagna 122 milioni di dollari inviando fatture a Facebook e Google

VEB

In un’incredibile vicenda, un uomo lituano è riuscito a ingannare due dei colossi della tecnologia, Facebook e Google, sottraendo loro la cifra astronomica di 122 milioni di dollari.

Guadagna 122 milioni di dollari inviando fatture a Facebook e Google

Tra il 2013 e il 2015, l’uomo ha orchestrato una truffa che dimostra come persino le aziende più avanzate possano essere vulnerabili agli attacchi informatici. Fingendosi rappresentante di Quanta Computer, una legittima azienda taiwanese specializzata in hardware, l’uomo ha inviato fatture false a Facebook e Google, sfruttando il fatto che entrambe avevano già collaborato con la vera Quanta.

Senza approfondire la validità delle richieste, Google ha versato 23 milioni di dollari, mentre Facebook ha pagato ben 99 milioni, credendo di saldare debiti reali. I fondi sono stati trasferiti su conti bancari controllati dal truffatore in Lettonia e Cipro.

Per rendere la truffa credibile, l’uomo ha falsificato documenti, contratti e firme di dirigenti delle due aziende, ingannando efficacemente le vittime. Tuttavia, come spesso accade, la sua fortuna è finita nel 2017, quando è stato arrestato in Lituania e successivamente estradato negli Stati Uniti.

Nel 2019, si è dichiarato colpevole di frode telematica e il giudice George Daniels lo ha condannato a cinque anni di prigione, seguiti da due anni di libertà vigilata. Inoltre, è stato obbligato a restituire 49,7 milioni di dollari e a pagare quasi 26,5 milioni di dollari come risarcimento.

Questo caso ha scosso l’intero settore tecnologico, sottolineando l’urgenza di rafforzare le misure di sicurezza informatica. Il procuratore Joon Kim ha avvertito che nessuna azienda, per quanto sofisticata, è immune da simili attacchi e ha lodato la pronta collaborazione tra le forze dell’ordine, le aziende coinvolte e le banche, che ha permesso di recuperare gran parte del denaro sottratto.

Dopo questa vicenda, molte aziende hanno probabilmente rivisitato le loro procedure di controllo finanziario, consapevoli delle vulnerabilità che possono esistere anche in ambienti altamente tecnologici. Con l’evolversi della tecnologia, anche i metodi utilizzati dai criminali informatici si fanno sempre più sofisticati.

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