Da qualche tempo Greenpeace sta portando avanti una singolare campagna si sensibilizzazione: “TrivAdvisor” è una campagna online con cui Greenpeace fa la parodia di un famoso portale di viaggi, pubblicando diversi fotomontaggi che mostrano i panorami di splendide località turistiche italiane invase da trivelle e piattaforme.
Nell’ambito di questa campagna nelle scorse ore è stata organizzata anche una protesta nell’Adriatico, dove a soli tre chilometri dalla costa di Civitanova Marche, c’è la piattaforma petrolifera offshore Saramago Mare A, gestita dalla Edison.
Un grande striscione galleggiante con la scritta “STOP TRIVELLE”: questo è il messaggio lasciato a pelo d’acqua da attivisti di Greenpeace, che si sono poi finti “turisti petroliferi” di un possibile futuro prossimo, in cui le vacanze balneari potrebbero svolgersi all’ombra delle piattaforme petrolifere.
« È davvero questo il futuro che vogliamo, fatto di airgun, trivelle e piattaforme? Di petrolio sotto i nostri fondali ce n’è pochissimo: quantità irrisorie per il fabbisogno energetico del Paese, ma occasione di profitto per una manciata di aziende. Dovrebbe essere chiaro a tutti che il gioco non vale la candela», ha dichiarato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace.
In poche settimane, più di 43 mila persone hanno già firmato la petizione per chiedere una radicale revisione della strategia energetica.