Il salvataggio della Grecia passa anche per l’acquisto da parte dei tedeschi dei 14 principali aeroporti dell’isola.
Mentre Bundestag approva il terzo piano di salvataggio della Grecia, si decide anche per l’acquisizione della Fraport, la società tedesca che gestisce l’aeroporto di Francoforte e molti altri in giro per il mondo, dei 14 aeroporti che si trovano nei luoghi più trafficati dell’isola.
Più di acquisizione tedesca, forse possiamo parlare di una vera e proprio svendita greca: 1,23 miliardi di euro. Un affarone per la Germania.
Di questo però bisogna dire che Tsipras non ha alcuna responsabilità perché la “svendita” dei maggiori scali della Grecia era stata approvata dal governo ellenico precedente. In ogni caso Tsipras ha dovuto firmare l’atto ufficiale.
Inoltre, nel piano di salvataggio si sono altre condizioni che Tsipras ha dovuto accettare per forza.
Una di queste è la creazione di un fondo di garanzia di 50 miliardi di euro di beni pubblici da privatizzare.
Perciò il Premier rivoluzionario ha dovuto ingoiare un boccone molto amaro. Non solo perché la Grecia perde i suoi aeroporti ma perché in campagna elettorale Tsipras aveva detto a chiare lettere “No” proprio a quelle privatizzazioni che oggi sono nel futuro della sua isola.
La Fraport, di proprietà della Regione dell’Assia, il cui Ministro Wolker Bouffier appartiene al CDU partito di Angela Merkel, dunque, per i prossimi 40 anni avrà in concessione i principali scali della Grecia.