Un periodo sfortunato per il colosso di Mountain View che adesso deve dare conto alla Francia, in merito alla questione delicata del diritto all’oblio.
Proprio Google non riesce a stabilire buoni rapporti con gli stati europei, che continuano a creargli grane, e a minacciare processi annosi e richieste di risarcimento milionarie.
Ancora una volta la questione in ballo è quella del diritto all’oblio: già un anno fa l’Europa aveva ottenuto che il colosso tecnologico creasse una sezione apposita, dedita a vagliare ed approvare o respingere le richieste di utenti riguardo la rimozione di link contenenti informazioni personali «inadeguate o non rilevanti».
Stavolta a scendere in campo è la Cnil (Commission Nationale Informatique et Libertés) ha scritto a Mountain View con una richiesta molto precisa riguardo al tanto discusso diritto all’oblio: l’oscuramento dei link deve essere internazionale e non solo europeo.
In pratica la Francia chiede che Google cancelli i risultati delle ricerche in tutto il mondo, quando accetta la richiesta di utenti che vogliono essere “dimenticati” dal motore di ricerca, e non solo nelle versioni europee. Nel caso il colosso non dovesse o volesse accettare, entro 15 giorni la commissione potrà lanciare un processo che potrebbe arrivare a sanzioni e aumento di pressioni sul gigante americano.
Il motore di ricerca, dal canto suo, ribadisce il proprio impegno nel rispettare quanto imposto dall’Europa, ma limitando l’azione del diritto all’oblio entro i confini continentali.