Proprio non ce la facciamo a considerarci pari, uomini e donne, e quindi ancora una volta ci ritroviamo qui a decretare il vincitore dell’annosa battaglia dei sessi.
Stavolta a strappare il primato è l’universo maschile e l’ambito d’indagine è quello dell’orientamento: secondo un esperimento condotto dalla Norwegian University of Science and Technology di Trondheim il senso dell’orientamento maschile è migliore di quello femminile.
Le motivazioni sarebbero oltre che di tipo biologico anche di tipo strutturale, come spiega Carl Pintzka, uno dei ricercatori: “Per raggiungere un edificio, per esempio, gli uomini si dirigono genericamente verso la direzione in cui si trova. Le donne invece tendono a orientarsi strada facendo, per esempio dritto superando il parrucchiere e poi a destra dopo il negozio”.
Usando la risonanza magnetica funzionale (fMri), il team ha visto che gli uomini usavano di più i punti cardinali. Cambiano anche le aree del cervello usate: i maschi tendono a sfruttare di più l’ippocampo, mentre le donne le zone frontali.
Non sono, dunque, formidabili nel rintracciare la strada giusta, ma le donne, secondo lo studio, sono imbattibili nel trovare gli oggetti “persi”: questo perché sono dotate di un tipo di memoria “locale” molto sviluppata.
“Nella preistoria, gli uomini cacciavano e le donne raccoglievano e conservavano – ha spiegato Pintzka – questo ha fatto sì, probabilmente, che il cervello dell’uno e dell’altra evolvessero in modo diverso. In poche parole, dunque, le donne sono più veloci a trovare le cose in casa, gli uomini sono più veloci a trovare la casa”.