“Attraverso la micro-ottica e la visione artificiale, speriamo di migliorare le informazioni che possono essere estratte dai sensori ottici, contribuendo a portare la realtà virtuale ad un livello superiore”, ha dichiarato il chief technology officer di dice Pebble Interfaces Nadav Grossinger in un comunicato.
Attraverso queste parole è stato annunciato che Oculus VR, il collettivo responsabile del visore, ha raggiunto un accordo con Pebbles Interfaces, accaparrandosi così l’utilizzo di una tecnologia molto interessante, il frutto di oltre cinque anni di fatiche.
Il team di Pebbles è stato quindi inglobato dentro Oculus VR, dove si unirà al reparto ingegneria dell’hardware e visione computerizzata. Il loro scopo sarà far evolvere la realtà virtuale, attraverso il tracking e le interazioni uomo-macchina.
Attraverso una telecamera a infrarossi e un sensore dedicato, guidati da un preciso algoritmo, il sistema, che verrà integrato nei prossimi dispositivi Oculus, capta il movimento delle dita e trasforma le mani in uno strumento di input virtuale.
Oculus prevede di lanciare il suo casco Rift all’inizio del prossimo anno sul mercato di massa.