Gli astronomi si stanno interrogando sulla natura di un misterioso buco nero nella costellazione di Ofiuco.
Il fatto anomalo è la sua vicinanza vicino ad una stella simile al sole, ma non mangia la materia che la circonda, come fanno altri buchi neri. Gli scienziati non hanno ancora trovato un indizio su questo fenomeno, ma sono già apparse versioni che potrebbe essere il cosiddetto “wormhole“, un ipotetico “tunnel” nello spazio-tempo verso un’altra parte o un altro universo.
Nel “wormhole” lo spazio-tempo è così curvo che ti permette di viaggiare istantaneamente da un altro punto dell’universo. Nel nostro spazio-tempo, il movimento è limitato dalla velocità della luce. Cioè, ci vorranno anni per volare verso le stelle più vicine.
Il cosiddetto “Wormhole” ti permette di muoverti non attraverso lo spazio stesso, ma come attraverso di esso, si tratterebbe di una sorta di vero buco nello spazio. Il principio del movimento in esso può essere paragonato a una scala mobile: in piedi sui gradini vieni portato con loro.
Gli scienziati suggeriscono che l’ingresso al “wormhole” deve avere una gravità potente, la stessa di quella di un buco nero. Tuttavia, i buchi neri più vicini sono molto lontani dalla Terra. E recentemente, a circa mille anni luce di distanza nella costellazione dell’Ofiuco, gli astrofisici hanno scoperto il buco nero Gaia BH1.
Questo è il cosiddetto sistema binario: accanto alla stella simile al sole c’è un buco nero.
In questi casi, i buchi neri sono impegnati nella loro cosa preferita: il cannibalismo cosmico. Mangiano la materia della stella vicina, ma non in questo caso. Le osservazioni hanno dimostrato che essendo sull’orlo dell’imbuto gravitazionale, la stella sembra abbastanza normale. Durante il divoramento, il buco nero emette anche i raggi X più potenti, ma non è stato possibile rilevarlo.
Dal comportamento della stella, gli scienziati sono riusciti a capire che un oggetto invisibile è circa 9-10 volte più massiccio del Sole ed è molto vicino alla stella.
Gli astronomi sono rimasti sbalorditi dalla scoperta, perché con una posizione così ravvicinata del buco nero, la stella rimane illesa. È possibile che si tratti di un buco nero “dormiente“.