Gli astronauti Butch Wilmore e Suni Williams, a causa di un guasto al loro veicolo Boeing, rimarranno sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) fino almeno a febbraio. Tuttavia, questa lunga permanenza in orbita presenta un lato curioso: al loro ritorno sulla Terra, saranno leggermente più giovani di quanto sarebbero stati restando qui.
Secondo l’Agenzia Spaziale Europea, sei mesi trascorsi sulla ISS rallentano l’invecchiamento di 0,005 secondi. Anche se questo risparmio di tempo è minimo, la sua implicazione è comunque affascinante. La teoria della relatività di Einstein spiega che maggiore è la velocità a cui si viaggia, più lentamente si invecchia. Con la ISS che orbita attorno alla Terra a circa 27.500 chilometri orari, gli astronauti sperimentano un rallentamento dell’invecchiamento dovuto anche alla dilatazione gravitazionale del tempo, un fenomeno per cui la gravità più debole allontanandosi dal nucleo terrestre rallenta il passare del tempo.
Questo effetto temporale non si limita agli astronauti: studi hanno dimostrato che persone che vivono a grandi altezze, come in grattacieli, possono sperimentare un invecchiamento leggermente più lento. L’effetto, anche se impercettibile, è stato oggetto di studio in diverse ricerche, inclusa una condotta dalla NASA sui gemelli astronauti Mark e Scott Kelly. Scott, che ha trascorso molto più tempo nello spazio rispetto al fratello, ha invecchiato cinque millisecondi in meno, grazie alla sua esposizione prolungata alle condizioni orbitali.
Tuttavia, sebbene l’idea di rallentare l’invecchiamento possa sembrare affascinante, lo spazio ha anche effetti negativi sulla salute degli astronauti. Studi hanno evidenziato che lunghi periodi in orbita possono causare danni significativi alle ossa, accelerando il processo di invecchiamento scheletrico di anni. In particolare, uno studio tedesco del 2022 ha mostrato che molti astronauti subiscono una perdita di densità ossea fino al 2%, con effetti che potrebbero predisporli a osteoporosi precoce e fratture. Inoltre, l’esposizione prolungata alle radiazioni nello spazio aumenta il rischio di sviluppare il cancro, come segnalato dall’Agenzia Spaziale Giapponese.