Amato da grandi e piccini, Gerry Scotti è presente quotidianamente sui nostri schermi e, appena finita l’avventura di Tu Si Que Vales, è pronto a portare in prima serata i piccoli talenti con il suo nuovo programma, Little Big Show, talent non competitivo dove Zio Gerry ospita bimbi tra i 4 e i 12 anni.
Il programma non sarà un talent come Io canto, ci tiene a sottolinearlo lui stesso a La Stampa: “Pochi i bimbi che sanno cantare o ballare, già molto visti in altri show. Ci sarà il piccolo ginnasta, il forzuto, il cuoco, il motociclista… Domandiamo loro cosa vogliono fare da grandi. Il modello sono le recite dell’oratorio che tutti abbiamo fatto. Non c’è gara, non vincitori né vinti. Facciamo di tutto per non sovraccaricare di stress i bambini. Per loro deve essere un gioco. Nessuna aspettativa di una serata che ti cambia la vita”.
E alle critiche su programmi che hanno i bambini come protagonisti, risponde: «Facciamo di tutto per non sovraccaricare di stress i bambini. Per loro deve essere un gioco».
Gerry si ripropone inoltre di comportarsi come lo zio dei piccoli partecipanti: “Mike Bongiorno criticato con i bimbi? Li trattava come adulti. Un po’ cinico e talvolta duro, era il suo modo di rispettarli. Io sono una via di mezzo tra la Clerici, senza i suoi toni troppo dolci, e Mike, senza la sua cattiveria. Un compagno di giochi”.
Del resto, lui a 60 anni tondi, si sente ancora un po’ bambino: «Sempre. Io sono un bambinone. Continuo a giocare. Faccio le cose che facevo da ragazzino. C’è qualcosa di più bello che lanciare i sassi sul lungomare contro una boa?».