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Genitori arrestati per critiche alla scuola su WhatsApp

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Un caso che ha sollevato un acceso dibattito sull’uso dei social media, la libertà di espressione e i diritti dei genitori arriva dal Regno Unito. Maxie e Rosalind Allen, una coppia britannica, sono stati arrestati dopo aver espresso critiche nei confronti della scuola della figlia disabile in un gruppo WhatsApp di altri genitori.

Genitori arrestati per critiche alla scuola su WhatsApp

Tutto è iniziato da un gruppo WhatsApp

Nel 2023, i coniugi Allen avevano chiesto formalmente la sostituzione del dirigente scolastico dell’istituto frequentato dalla loro figlia, affetta da disabilità. La richiesta è stata respinta dalla direzione, che ha successivamente diffuso un avviso ufficiale scoraggiando i genitori dal condividere commenti “diffamatori e provocatori” sui social network, preannunciando possibili azioni legali contro i trasgressori.

Nonostante l’avvertimento, i due genitori hanno continuato a manifestare il proprio dissenso nel gruppo WhatsApp scolastico, definendo gli avvertimenti della scuola privi di fondamento.

Il preside denuncia, la polizia arresta

La situazione è degenerata quando il preside della scuola ha denunciato la coppia alla polizia, accusandola di molestie e comunicazioni malevole. Poco dopo, Maxie e Rosalind Allen sono stati arrestati nel gennaio scorso. L’episodio ha suscitato scalpore, soprattutto dopo le dichiarazioni rilasciate da Maxie:

“La polizia ha fatto irruzione come se stesse sgominando una cellula terroristica o un covo di droga. Invece, ha trovato due genitori preoccupati per il benessere della propria figlia.”

Rilasciati per mancanza di prove

Dopo alcune ore di detenzione, i coniugi Allen sono stati rilasciati in quanto non sono emerse prove sufficienti per sostenere le accuse. Tuttavia, l’episodio ha lasciato il segno, alimentando una discussione pubblica sui limiti della libertà di parola nell’ambiente scolastico, l’uso delle chat di gruppo e il diritto dei genitori di esprimere preoccupazioni legittime sul trattamento dei propri figli.


Una vicenda simbolo dei tempi digitali

Il caso Allen evidenzia quanto sia complesso, nell’era della comunicazione digitale, trovare un equilibrio tra libertà d’espressione e tutela dell’ambiente scolastico. Piattaforme informali come WhatsApp, spesso utilizzate per scopi organizzativi, possono trasformarsi in luoghi di confronto (o scontro) pubblico, con conseguenze legali impreviste.

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