Un vero e proprio luminare, che ha speso tutta la sua vita al servizio della medicina: Franco Mandelli, uno dei più importanti ematologi italiani, pioniere della lotta alle neoplasie del sangue e del sistema linfatico è morto a 87 anni.
A darne notizia è stata, sulla sua pagina Facebook, l’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma Onlus (Ail), di cui il professore era presidente onorario.
“Addio al nostro presidente, professor Franco Mandelli – è scritto sul profilo Facebook – una vita dedicata alle malattie del sangue e alla solidarietà. Anima della mostra organizzazione di cui era presidente onorario e fondatore del Gimema”.
Nato 87 anni fa a Bergamo, si è laureato a Milano nel 1955. Dopo la laurea alla Statale e un periodo di studi a Parigi, nel 1970 torna in Italia e a Roma rivoluziona il reparto di Ematologia del Policlinico Umberto I, aprendo anche il primo day hospital: ancora oggi è il centro di riferimento italiano per le malattie del sangue. Fonda il gruppo italiano “Malattie Ematologiche dell’Adulto”, Gimema, con il coinvolgimento di un gruppo di centri di Ematologia italiani, e crea a Roma il primo centro pubblico per il trapianto di midollo osseo.
Mandelli ha incentrato la sua attività clinica e di ricerca sulla cura delle leucemie e dei linfomi, dedicando le sue energie in particolare al linfoma di Hodgkin e alle leucemie acute. È stato inoltre promotore di numerose campagne per raccogliere fondi a favore delle leucemie e per finanziare la ricerca scientifica.
Portano la firma di Franco Mandelli oltre settecento pubblicazioni scientifiche, alcune delle quali rivelatesi cruciali nel campo delle leucemie acute. Valgano per tutte, quelle sulla leucemia promielocitica, malattia del sangue tra le più aggressive. A Mandelli si deve anche lo sviluppo di acquisizioni scientifiche e di tecniche cliniche nell’Ematologia pediatrica. Con l’attività scientifica e clinica, a fare di lui un grande ematologo sono stati il suo piglio manageriale e le sue doti umane.
L’ematologo ha ricevuto nel 1987 dall’Accademia nazionale dei Lincei il ‘Premio Nazionale per l’Oncologia’, mentre nel 2001 ha ricevuto il premio ‘Adriano De Zan‘. Mandelli è stato inoltre insignito sempre nel 1987 della Medaglia d’oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte. Nel 1993 è stato fatto Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana e ha ricevuto dieci anni più tardi anche la Medaglia d’oro al merito della sanità pubblica.
Tra i tanti che lo hanno voluto omaggiare, spicca il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “La morte del Professor Franco Mandelli mi addolora profondamente. La sua testimonianza di vita figura a buon diritto fra gli italiani che hanno contribuito a rendere migliore la nostra società. Il suo lungo, costante e prezioso contributo ad assicurare l’esistenza di donne, uomini e bambini del nostro Paese, e non soltanto di esso, si è espresso nel valore della sua ricerca scientifica, continuamente avanzata, nell’insegnamento, nella formazione di tanti medici e ricercatori, nelle numerose iniziative di solidarietà e di promozione della prevenzione delle malattie. Esprimo ai suoi familiari la più grande solidarietà e ai suoi allievi e collaboratori, l’esortazione a proseguirne l’opera con la stessa dedizione e lo stesso impegno”.