Il progresso è tanto più utile e fondamentale quanto mira ad aiutare ed appare i bisogni di popolazioni che nel mondo vivono ancora in condizioni disagiate, sena neppure i servizi minimi per appagare i bisogni primari.
Nonostante nei paesi occidentali sia difficile anche solo immaginarlo, nel mondo esistono ancora oltre 1,3 miliardi di persone che vivono in zone dove non arriva la corrente elettrica: l’unica soluzione sono al momento le fonti di energia alternativa.
Una grande opportunità potrà venire presto dal settore del fotovoltaico: secondo quanto riferito nella World Conference of Science Journalists di Seul, in Corea del Sud, gli scienziati sarebbero in grado di stampare in 3 d anche le celle fotovoltaiche.
La tecnologia è costituita dal materiale di cui sono composte le celle: la perovskite. Si tratta di un cristallo che garantisce elevati rendimenti, al contrario delle attuali tecnologie usate dai pannelli a base di silicio, che per funzionare richiedono una grande quantità di luce solare. Questo materiale offre inoltre una maggiore flessibilità, il che facilita anche il trasporto verso le aree rurali: ecco perché si potrebbe arrivare in tutte le zone isolate o disagiate, dei paesi del terzo mondo.
I vantaggi vanno dai costi all’efficienza energetica, al trasporto dei dispositivi, ma non mancano gli svantaggi :i “fogli” solari stampati, per esempio, sono molto suscettibili all’umidità e potrebbero causare contaminazione da piombo in caso di rottura, senza contare che mancano i capitali da investire in nuove stampanti 3D industriali perfezionate.