Tra i gesti più iconici e conosciuti dai turisti di tutto il mondo, che arrivano in gita od in vacanza nella capitale, c’è quello del lancio della monetina della Fontana di Trevi, un gesto scaramantico per chiedere fortuna ed esprimere un desiderio.
Centesimi ma anche euro lanciati nella fontana, ogni giorno, ad ogni ora, che alla fine dell’anno si sostanziano in un ingente tesoretto, che fino ad oggi è sempre andato alla Caritas, per aiutare poveri e bisognosi.
Ma che da quest’anno cambia destinatario: le monetine gettate dai turisti nella Fontana di Trevi andranno alla Caritas sono fino a fine marzo poi, dal primo aprile, il “tesoro” della fontana, stimato in oltre un milione di euro l’anno, dovrebbe essere raccolto da Acea e impiegato in parte per finanziare progetti sociali, in parte per la manutenzione del patrimonio culturale cittadino.
Lo prevede una decisione assunta già l’anno scorso dall’amministrazione capitolina guidata da Virginia Raggi e congelata tra le proteste per altri 12 mesi.
Una vera e propria tragedia per la Caritas che stima gli venga a cadere il 15 per cento del proprio bilancio, fatto poi di soldi dell’8 per mille e di decisivi finanziamenti pubblici e solo in minima parte privati.