Flop del Tfr in busta paga

VEB

La possibilità di avere il Tfr in busta paga al momento è un flop, con lo 0,0567% dei lavoratori che ha fatto richiesta per l’anticipo, secondo quanto calcolato dalla Fondazione consulenti del lavoro. Su circa un milione di retribuzioni esaminate solo 567 dipendenti hanno chiesto all’azienda l’anticipo.

In base ai calcoli della Fondazione consulenti, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore “i lavoratori richiedenti sono per il 75% residenti nel Centro Nord e il 25% al Sud. Per il 43% lavorano nel terziario e per circa il 27% nell’industria. Il 25% ha rediti fino a 20.000 euro, il 50% fino a 30.000 euro mentre appena il 6,25% lo ha chiesto avendo redditi superiori a 40.000 euro annui. Solo il 10% di coloro che hanno chiesto l’anticipo ha tolto il Tfr da un fondo pensione”.

Secondo un’indagine il vero motivo di coloro che hanno deciso di rinunciare all’anticipo è dettato prevalentemente dalla penalizzazione fiscale, difatti il 60% ha scelto di non chiederlo perché la tassazione ordinaria è troppo penalizzante, mentre il 16% considera sbagliato togliere il Tfr dal fondo pensione e il 20% non ha ancora preso una decisione.

La presidente del Consiglio nazionale, Marina Calderone, ha commentato: “I consulenti del lavoro all’indomani dell’approvazione dell’operazione ‘Tfr in busta paga’ avevano preventivato una scarsa adesione. Oggi ne abbiamo la conferma è il dato non ci stupisce. Questo insuccesso è l’ennesima dimostrazione che la politica ha spesso la percezione delle esigenze del mondo del lavoro ma non è in stretto contatto con chi parla tutti i giorni con lavoratori e imprese. La bontà del provvedimento è apprezzabile, ma non la sua struttura tecnica poiché la tassazione applicata a questa misura ne ha determinato il suo insuccesso fino a oggi”.

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