Nel dibattito sull’equità delle sanzioni, emerge una domanda importante: i ricchi dovrebbero pagare più multe rispetto ai poveri per lo stesso reato? In Finlandia, questa idea non è nuova: il sistema di multe proporzionali al reddito è in vigore dal 1921, e molti altri paesi europei hanno adottato soluzioni simili. L’obiettivo è garantire che le sanzioni siano efficaci e proporzionate per tutti, indipendentemente dal reddito.
Il Caso di Anders Wiklöf: Una Multa Record
Un esempio emblematico è quello di Anders Wiklöf, un imprenditore finlandese multato per eccesso di velocità. Durante l’estate del 2022, Wiklöf è stato sorpreso a guidare a 82 km/h in una zona con un limite di 50 km/h, il che gli è costato una multa di 121.000 euro. La cifra astronomica non è stata stabilita solo per la gravità dell’infrazione, ma perché Wiklöf gestisce un impero aziendale con un fatturato annuo di circa 350 milioni di euro.
In Finlandia, infatti, le multe per infrazioni stradali sono calcolate in base al reddito del trasgressore, garantendo che una violazione abbia lo stesso impatto su un cittadino comune e su un miliardario. L’obiettivo di questo sistema è evitare che le persone ricche possano “comprare” il diritto di infrangere le leggi semplicemente pagando multe fisse, che per loro sarebbero poco più che una spesa insignificante.
Come Funziona il Sistema delle Multe Proporzionali al Reddito
Il sistema finlandese di “multe giornaliere” si basa su una percentuale del reddito netto quotidiano del trasgressore. Ogni giorno di multa rappresenta una determinata somma calcolata sulla base dei guadagni individuali. Per esempio, una persona che guadagna 50.000 euro l’anno potrebbe pagare una multa di 345 euro per una violazione del codice stradale, mentre un miliardario potrebbe essere costretto a pagare decine di migliaia di euro per la stessa infrazione.
Questo approccio, introdotto per la prima volta in Finlandia nel 1921, è progettato per garantire che le multe abbiano lo stesso effetto deterrente su tutti, indipendentemente dalle loro possibilità economiche. Il sistema prende in considerazione diversi fattori, tra cui il numero di figli a carico e la gravità della violazione, e può arrivare fino a 120 giorni di reddito come sanzione massima.
La Diffusione del Sistema in Altri Paesi
Dopo la Finlandia, altri paesi hanno adottato un sistema simile per diverse tipologie di reati. La Svizzera, ad esempio, utilizza un sistema di multe giornaliere per infrazioni gravi, mentre la Gran Bretagna ha introdotto sanzioni che possono arrivare fino al 175% del reddito settimanale, ma con un tetto massimo di 2.500 sterline.
In Norvegia, l’eccesso di velocità è punito con estrema severità: guidare 21 km/h oltre il limite può costare fino al 10% del reddito annuo del trasgressore. Questo rigore sembra essere efficace: secondo un sondaggio del 2019, la maggior parte dei norvegesi dichiara di rispettare i limiti di velocità proprio a causa delle multe elevate.
Vantaggi e Critiche del Sistema
I sostenitori delle multe proporzionali al reddito sottolineano come questo sistema garantisca una maggiore equità sociale. Le persone più abbienti non possono permettersi di ignorare le regole solo perché hanno i mezzi per pagare le sanzioni, mentre i cittadini con redditi più bassi non subiscono penalizzazioni sproporzionate che potrebbero mettere in difficoltà la loro situazione economica.
Tuttavia, ci sono anche critiche. Alcuni sostengono che il sistema finlandese, ad esempio, tratti l’eccesso di velocità come un crimine grave, piuttosto che come una semplice infrazione, e che le sanzioni siano spesso esagerate. Inoltre, il calcolo delle multe basato sul reddito richiede un sistema fiscale trasparente ed efficiente, senza il quale le sanzioni risulterebbero difficili da applicare.
Conclusione
Il sistema delle multe proporzionali al reddito, adottato in Finlandia e in altri paesi, rappresenta un tentativo di rendere le sanzioni più giuste ed efficaci per tutte le fasce di reddito. Anche se non privo di critiche, questo modello ha dimostrato di avere un effetto deterrente significativo, soprattutto nei casi di violazioni stradali gravi. Il dibattito rimane aperto, ma l’idea di una giustizia economica nelle sanzioni sembra destinata a crescere in popolarità, man mano che sempre più paesi considerano questo approccio.