In tedesco è tradotto come “doppio frequentatore” ovvero “doppelgänger“, può essere considerato il fantasma di una persona vivente.
Queste apparizioni sono spesso considerate presagi oscuri perché compaiono principalmente durante una crisi.
Ciò conferisce ai Doppelgängers un’oscura reputazione, sebbene in generale sembrino semplicemente messaggeri.
Molto spesso il doppelgänger sta semplicemente tentando di trasmettere un messaggio finale per i propri cari.
Ma a volte contrario alla nostra comprensione può tornare indietro nel tempo e avvertire l’ospite di un disastro imminente.
Nella Mitologia il dopperlganger
Esempi nel folklore includono il vardøger della mitologia norrena. L’apparizione di Vardøger può essere vista mentre compie le azioni di una persona prima che arrivi, dando luogo a una sorta di déjà vu tangibile condiviso da molti testimoni.
Nella tradizione irlandese è il doppio dello spirito di una persona vivente. Il recupero come il doppelgänger è spesso visto come un presagio di disastro. A differenza del doppelgänger, a volte può essere di buon auspicio. Il fantasma se visto durante un lutto è un segno di lunga vita, ma se visto la sera è un presagio di morte.
Nell’antico Egitto il Ka era lo spirito doppio della persona vivente, nella visione egiziana ogni cosa aveva un Ka ed era per questo che i beni e il cibo venivano lasciati nelle tombe. Era per l’uso della Ka della persona che viveva dopo il corpo.
Spiegazioni scientifiche
Un sintomo di schizofrenia ed epilessia può essere l’Eloscoposcopia o vedere il proprio corpo a distanza può essere visto come una spiegazione per i doppelgänger ma non spiega gli avvistamenti di gruppo. Un aspetto interessante è il disturbo psichiatrico noto come autoscopia negativa o incapacità di vedere se stessi in uno specchio.
Michael Persinger, Shahar Arzy, Stanley Koren e altri hanno riprodotto ed effetti simili al fenomeno doppelgänger. Ciò avveniva attraverso la stimolazione elettromagnetica del lobo temporale destro del cervello del paziente. Alcuni pazienti affermano di vedere o percepire la presenza oscura di un’altra persona.