Per fortuna le città ai suoi piedi sono abituate ai suoi guizzi di vitalità, ma l’Etna nelle ultime ore sta dando il meglio di sé: numerosissime scosse e un fumo denso hanno caratterizzato la Vigilia di Natale di migliaia di siciliani.
Uno sciame sismico con oltre centocinquanta scosse, una nube di cenere visibile da decine di chilometri di distanza, tre bocche su cinque in attività, una o più nuove fratture sul fianco della montagna:
l’Etna continua la sua attività anche a Natale, creando molti disagi soprattutto per quanto riguarda il traffico aereo.
L’aeroporto infatti funziona a singhiozzo: non ci sono partenze e sono consentiti solo 4 arrivi all’ora. Non pochi disagi, in uno dei periodi di maggior flusso di tutto l’anno.
Dopo essere rimasto chiuso dalle 14 alle 15, l’aeroporto di Fontanarossa ha interrotto l’attività nuovamente dalle 21.30 del 24 dicembre.
Temporaneamente sospesa ieri anche la circolazione ferroviaria sulla linea Messina-Catania-Siracusa.
Per fortuna non ci sono pericoli concreti, al momento, per la popolazione e l’allerta resta ferma sul giallo, il livello più basso.
“La situazione attuale è di relativa tranquillità – spiega Marco Neri, vulcanolgo dell’Ingv di Catania che monitora l’attività dell’Etna – la frattura eruttiva è a circa 2700 metri, nella parte alta della parete occidentale della valle del Bove e molto lontana dai centri abitati. Ma è ancora presto per prevedere come evolverà la situazione”.