Esistono realmente le persone che portano sfortuna?

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Nel 2004, il film Night Watch, narrava la leggenda di una donna maledetta, portatrice di morte ovunque andasse. Sebbene sembri solo una storia fantastica, la realtà offre esempi simili di “portatori di morte”. Uno di questi casi reali è quello di Mary Mallon, meglio conosciuta come “Maria Tifoide“.

Esistono realmente le persone che portano sfortuna
foto@pixabay

Mary Mallon, emigrata irlandese, arrivò nello Stato di New York nel 1900. Descritta come una cuoca affabile e apprezzata, fu assunta da diverse famiglie benestanti. Tuttavia, ogni volta che lavorava per una famiglia, scoppiava un’epidemia di tifo. Il primo caso documentato si verificò a Mamaroneck, dove, dopo solo due settimane dalla sua presenza, molte persone si ammalarono. Nei successivi anni, altre famiglie subirono lo stesso destino: dopo l’assunzione di Mary, i membri della famiglia contrassero il tifo. Nonostante la gravità della situazione, la donna continuava a cambiare lavoro, spesso prima che la malattia si manifestasse.

Nel 1906, il servizio sanitario di New York iniziò a notare uno schema e arrestò Mary, scoprendo che, pur essendo in salute, era portatrice asintomatica del tifo. Nonostante non mostrasse sintomi, trasmetteva la malattia attraverso il cibo che preparava. Fu messa in quarantena sull’isola di North Brother per tre anni e liberata solo dopo aver giurato di non lavorare mai più come cuoca. Tuttavia, nel 1915, durante un’epidemia di tifo allo Sloan Women’s Hospital, Mary fu riconosciuta mentre lavorava sotto falso nome. Fu nuovamente arrestata e riportata in isolamento, dove trascorse il resto della sua vita, morendo nel 1938 a 69 anni.

Simili a Mary, altri individui hanno lasciato una scia di tragedie inspiegabili. Nel 1906, Jean Weber, soprannominata “l’Orco” dalla stampa, perse due dei suoi figli mentre li teneva in braccio. Successivamente, due bambini di cui si occupava morirono in circostanze simili. Sebbene la polizia sospettasse di lei, le autopsie indicavano cause naturali. La tragica coincidenza si ripeté quando, durante una visita a un’amica, Jean prese in braccio il suo bambino, che morì poco dopo. Nonostante questi eventi inquietanti, Jean fu rilasciata e sparì dalla scena pubblica.

Un caso più recente è quello di Christina Fallings, una tata americana che nel 1980 fu coinvolta nella morte di quattro bambini. Ogni volta che un bambino veniva affidato alle sue cure, moriva per cause inspiegabili come miocardite o edema cerebrale. Anche in questo caso, nonostante un’attenta indagine e l’uso di attrezzature moderne, non furono trovate prove concrete per incolpare la ragazza. Tuttavia, alla fine le fu consigliato di non lavorare più con i bambini.

Questi tre esempi evidenziano come, in alcuni casi, le persone possano diventare veicoli di tragedie senza una spiegazione razionale o scientifica. Sebbene il caso di Mary Mallon sia stato spiegato dalla scienza – essendo stata identificata come portatrice asintomatica del tifo – gli episodi di Jean Weber e Christina Fallings restano avvolti nel mistero.

Al di là di questi casi, il concetto di “portatori di sfortuna” esiste da tempo e gli scienziati continuano a cercare risposte. Il fenomeno è complesso e sfida le spiegazioni tradizionali, ma offre uno sguardo affascinante sulle coincidenze tragiche che a volte sembrano legate alla presenza di una persona.

Cosa pensi possa essere alla base di questi eventi inspiegabili? Si tratta di semplici coincidenze o c’è qualcosa di più profondo dietro queste storie di “portatori di morte”?

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