Le Piramidi di Giza continuano a far discutere, e questa volta al centro del dibattito c’è una scoperta che, se confermata, potrebbe riscrivere la storia dell’umanità. Un team di ricercatori sostiene di aver individuato strutture sotterranee risalenti a circa 38.000 anni fa, molto prima della civiltà egizia conosciuta. Ma è davvero così? Oppure ci troviamo di fronte a un’interpretazione controversa dei dati?

Cosa è stato scoperto sotto le Piramidi?
Secondo il professor Corrado Malanga dell’Università di Pisa e Filippo Biondi dell’Università di Strathclyde, sotto la Piramide di Chefren esisterebbero colonne e camere sotterranee che si estendono fino a una profondità di 640 metri. Questa scoperta sarebbe stata fatta grazie all’uso di tecnologie radar, le stesse impiegate per mappare i fondali oceanici.
Gli studiosi suggeriscono che le strutture potrebbero appartenere a un’antichissima civiltà pre-egizia, citata in alcuni testi antichi come una popolazione scomparsa a causa di un cataclisma. Secondo le ipotesi del team, queste strutture potrebbero essere più antiche di qualsiasi altra costruzione artificiale conosciuta.
Scetticismo nella comunità scientifica
Non tutti, però, sono convinti di questa ipotesi. Il professor Lawrence Conyers dell’Università di Denver, esperto di tecnologia radar, contesta la validità del metodo utilizzato. Secondo lui, gli impulsi radar non sarebbero in grado di penetrare a tali profondità, rendendo le conclusioni della ricerca un’”enorme esagerazione”.
Anche Zahi Hawass, ex ministro delle antichità egiziano, ha respinto fermamente la teoria, definendola “completamente errata”. Altri studiosi sottolineano che, sebbene il metodo impiegato da Malanga e Biondi sia valido in teoria, la loro interpretazione dei dati potrebbe essere fuorviante.
Una città antichissima o solo ipotesi azzardate?
Uno dei punti più discussi riguarda la possibilità che queste strutture siano realmente il segno di una civiltà di 38.000 anni fa. Il professor Conyers, ad esempio, ritiene improbabile che a quell’epoca potessero esistere città organizzate, sottolineando che gli esseri umani hanno iniziato a costruire insediamenti stabili solo circa 9.000 anni fa.
D’altra parte, alcune teorie alternative ipotizzano che l’antico Egitto potrebbe nascondere segreti ancora sconosciuti. Rebecca Leigh, storica, ha dichiarato:
“I testi antichi hanno sempre suggerito l’esistenza di camere segrete sotto la Grande Piramide. Questa scoperta potrebbe finalmente confermarlo. Ci sono ancora molte domande aperte: queste strutture facevano parte della costruzione originale? Oppure celano qualcosa di più antico?”
Conclusioni: mito o realtà?
Al momento, non esistono prove definitive che confermino l’esistenza di una civiltà di 38.000 anni fa sotto le Piramidi di Giza. La comunità scientifica rimane divisa tra chi considera questa teoria un’interpretazione errata dei dati e chi, invece, crede che possa esserci ancora molto da scoprire nel sottosuolo dell’antico Egitto.
Quello che è certo è che la storia delle Piramidi continua ad affascinare il mondo e che, con l’avanzare della tecnologia, nuove scoperte potrebbero presto far luce su uno dei più grandi misteri della nostra civiltà.