Il fisico statunitense Jeremy England ha proposto una nuova spiegazione sull’emergere della vita, suggerendo che potrebbe essere una conseguenza dell’entropia.

Secondo questa teoria, la vita e strutture simili potrebbero formarsi in ambienti complessi e caotici per distribuire più efficientemente il calore nell’ambiente.
L’entropia, una misura del disordine di un sistema, è stata inizialmente formulata da Rudolf Clausius, il quale osservò il flusso del calore dai corpi più caldi a quelli più freddi. England sostiene che la vita e strutture simili possono emergere in ambienti complessi grazie alla capacità dell’entropia di distribuire il calore.
Un esperimento condotto da England e colleghi ha simulato una miscela di 25 sostanze chimiche con varie concentrazioni ed energia fornita al sistema. Si è osservato che nei sistemi più estremi si è verificata una spontanea evoluzione verso strutture più complesse, capaci di adattarsi meglio agli ambienti complessi e di distribuire in modo più efficiente il calore.
Le implicazioni delle scoperte di England sono suggestive, suggerendo che la vita potrebbe essere un risultato diretto delle leggi della fisica e che potrebbe essere diffusa nell’universo, particolarmente presente in sistemi complessi come il nostro pianeta.
Jeremy England ha dichiarato nel 2014 alla rivista Quanta: “Inizi con un ammasso casuale di atomi e, se lo illumini abbastanza a lungo, non dovrebbe sorprendere se ottieni una pianta.”
Sebbene la teoria di England sia oggetto di controversie e richieda ulteriori conferme o confutazioni, offre una prospettiva innovativa sulle origini della vita che merita ulteriori approfondimenti.