Chi di noi non è mai stato alle prese con la cefalea? Che sia un piccolo cerchio alla testa causato da una giornata storta o una vera e propria patologia che non ci lascia vivere appieno, tutti noi abbiamo purtroppo assaporato cosa vuol dire avere la testa che letteralmente “ci scoppia”, ed ora, grazie ad una ricerca di una equipe di medici napoletani, possiamo vederlo addirittura impresso in una fotografia.
Unno studio della Seconda Università di Napoli ha scoperto che il mal di testa lascia un “segno” nel cervello. Questa impronta è stata fotografata per la prima volta proprio dai ricercatori napoletani. In particolare sono stati immortalati i segni lasciati dall’aurea visiva, la macchia cieca all’interno del campo visivo che accompagna o precede un attacco emicranico.
“Lo studio – spiega Gioacchino Tedeschi, direttore della prima clinica neurologica dell’Azienda ospedaliera della Seconda Università di Napoli – conferma che quando l’aura emicranica è presente, c’è un’intensa attività dei neuroni, in un primo momento nelle aree che controllano la visione, poi diffusa attraverso la corteccia cerebrale”. Quando si ha un emicrania con aurea – continua Tedeschi – “assistiamo all’attivazione della corteccia visiva, che resta attiva anche quando gli attacchi emicranici non sono presenti. Come una vera e propria “impronta””.
“Purtroppo, molto frequentemente – spiega invece il professore Alessandro Tessitore, coordinatore della ricerca – i pazienti con episodi di emicrania con aura o ancor di più con ‘aura senza emicrania’ sono costretti a peregrinare per diversi specialisti in attesa di una diagnosi corretta e di una conseguente terapia appropriata”.