C’è qualcosa in Egitto che ci tengono nascosto? E’ vero che la piramide di Cheope, l’ultima delle sette meraviglie del mondo rimasta intatta, nella sua geometria nasconde informazioni sull’universo, sul sistema solare e sull’uomo?
E’ vero che tanti particolari, ancora misteriosi, stiamo iniziando a comprendere solo adesso, ma ciò che i ricercatori sono riusciti a scoprire sulle grandi piramidi di Giza sconvolge tutte le teorie ufficiali sulla nascita delle piramidi e forse dell’intera civiltà umana.
Nessuno ricordo l’episodio della bottiglia di leida alla fine del XIX secolo il fondatore dell’omonima azienda, Werner Von Siemens, visitò la cima della grande piramide di Cheope raccontando questo strano episodio.
“Salito in cima con una guida araba dopo aver stappato una bottiglia di vino che avevo portato con me per celebrare l’evento, quando stavo per fare un brindisi ho alzato l’indice è improvvisamente ho sentito un formicolio e quando ho bevuto un sorso ho sentito una vera scossa elettrica“.
“Fu così inaspettato che decisi di sperimentare e di bagnare il giornale nel vino e di avvolgerlo in una bottiglia formando praticamente una semplice bottiglia di leida tenendo questa semplice costruzione sopra la mia testa ho notato che la bottiglia cominciò presto ad illuminarsi. Tale fenomeno rese la guida araba molto nervosa infatti mi accusò immediatamente di magia nera cercando di gettare via la bottiglia, ma appena toccata quest’ultima è schizzata via dalla testa“.
Da allora è passato più di un secolo e molti di coloro che sono stati sull’altopiano di Giza, in questo lasso di tempo, ricordano la forte energia emanata da questo strano luogo, così come l’angolazione della piramide di Cheope, un’inclinazione del lato della piramide è pari a 51 gradi e 50 minuti e corrisponde all’angolo su cui il sole sorge proprio a mezzogiorno nei giorni di autunno e degli equinozi primaverili.
Lo splendore del sole girava attorno alla piramide come se fosse una corona durante tutto l’anno il sole cammina nel cielo come un faraone tra i suoi possedimenti e come lui ritorna sempre a casa.
Gli egittologi insistono su questo aspetto ma se le cose stanno veramente così perché in nessuna delle tre grandi piramidi dell’altopiano di Giza sono mai state ritrovate delle mummie e perché non esistono disegni e iscrizioni tradizionali nelle camere funerarie stesse che parlino dello speciale status sacro del luogo.
Il Ministero delle antichità egiziano non fornisce risposte chiare e convincenti a queste domande tante risposte arrivano da ricercatori indipendenti, i quali sono convinti che almeno le fondamenta delle piramidi di Cheope e Chefren sono state gettate da costruttori di epoche precedenti, come sostiene Robert Shock professore di scienze naturali alla Boston University.
Pare infatti che in epoca antecedente è stato costruito un ingresso che porta alla camera sotterranea, la piramide in realtà è stata completata solo più tardi utilizzando le conoscenze esistenti.
Lo stesso si può dire della Sfinge con tracce di corrosione da forti piogge, secondo le stime Shock è convinto che la sua età e di almeno 12 mila anni e in ogni caso è chiaro che gli antichi architetti erano in possesso di una profonda conoscenza astronomica, fisica, chimica e geometrica conoscevano il pi greco è la sequenza di Fibonacci, la distanza della Terra dal Sole e la velocità della luce possedevano modi e mezzi per la lavorazione meccanica.
Inoltre gli antichi maestri egizi, secondo diverse teorie, sono andati oltre le nostre conoscenze e capacità, perché pare che in questi luoghi ci sia qualcosa che va oltre le leggi fisiche a noi conosciute.
Lo sostiene il fisico Wonsan affermando che il respiro del nostro pianeta è stato immagazzinato in una serie di canali energetici che coincidono con i cosiddetti nodi di Hartmann.
Negli ultimi vent’anni sono stati condotti molti esperimenti che hanno confermato l’esistenza di flussi energetici nelle piramidi sconosciuti alla scienza moderna, la piramide orientata lungo la griglia geomagnetica di Hartmann, cioè in direzione da sud verso nord, è quella che dimostra più capacità indubbiamente gli antichi architetti della grande piramide ne erano a conoscenza.
Secondo molti ricercatori indipendenti, le autorità ufficiali dell’Egitto e del Ministero delle antichità nascondono informazioni che di diritto appartengono a tutta l’umanità e le grandi piramidi sono solo la punta dell’iceberg ma la cosa più preziosa dicono, non è al di sopra ma al di sotto come riferiva lo stesso Erodoto quando parlava di archivi sotterranei utilizzati dai sacerdoti egiziani e lasciati in dono da antenati divini.