Editoria, il rapporto intimo che lega gli italiani ai quotidiani

VEB

Rispetto già solamente a qualche anno fa, la dieta mediatica degli italiani si è completamente rivoluzionata, eppure la carta stampata, coi giornali in primis, nonostante la crisi del settore, si confermano ancora una bussola nell’universo dell’informazione.

Da una ricerca realizzata da Fieg e Upa, presentata a Milano, realizzata raccogliendo e analizzando 160 storie di lettori che hanno raccontato giorno per giorno il loro rapporto con la lettura dei giornali nell’arco di due settimane, è emerso come il rapporto che lega il lettore alla carta stampata sia intimo, emotivamente coinvolto, viscerale.

Quello della lettura è un momento ‘sacro’, dedicato a se stessi e difeso dalle ingerenze esterne di ogni tipo: i giornali cartacei vengono, oltre che letti, ‘manipolati, staccati, ritagliati, archiviati, collezionati, riletti e riutilizzati’.

E così la ricerca ha potuto individuare quattro tipologie di lettori: curioso, social, spensierato e impegnato. Tutti i giorni quasi 20 milioni di italiani leggono un quotidiano, ogni settimana 17 milioni di italiani leggono un settimanale, ogni mese oltre 16 milioni di italiani leggono un mensile.

Per il futuro «è evidente che carta stampata e strumenti digitali si integreranno sempre più, dando vita a una realtà vista con interesse e favore dagli investitori», spiega Lorenzo Sassoli De Bianchi, presidente di Upa, associazione che rappresenta le principali 500 imprese che investono in comunicazione in Italia, pari al 90% dei circa 8 miliardi di euro investiti nel mercato della pubblicità Italia.

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