Se è vero che un’attenzione crescente all’ambiente e alla sostenibilità è più che giusta o quantomeno giustificabile, la nuova tassa che verrà imposta su molti modelli di auto arriva a scontentare proprio tutti.
Nelle scorse ore è stato infatti approvato un emendamento alla Legge di Bilancio voluto dal Movimento 5 Stelle, emendamento che prevede incentivi per chi acquista un’auto nuova a basse emissioni e una penalizzazione per chi sceglie le utilitarie, le vetture a più alte emissioni.
Più nello specifico, la norma prevede incentivi dai 1.500 ai 6 mila euro per chi acquista – tra il 2019 e il 2021 – un’auto nuova con emissioni tra zero e 90 grammi per chilometro di anidride carbonica: elettrica, ibrida o comunque poco inquinante.
La norma però non si ferma qui e introduce di fatto una nuova tassa da 150 a 3 mila euro per chi sceglie invece le utilitarie, le vetture cioè che presentano valori di emissioni superiori ai 110 grammi per chilometro.
Una forma di copertura per gli incentivi, il cui costo è stimato in circa 300 milioni di euro, ma che potrebbe anche portare a “eventuali entrate eccedenti” da far confluire nel Fondo per le esigenze indifferibili.
Per i possessori di veicoli Fiat, la tassa non risparmierebbe quasi nessuno, né la Panda, né la 500X, che sono tra i modelli praticamente più venduti in Italia. E neppure della gamma Volkswagen non si salverebbe alcun veicolo.