Attualmente, quando facciamo la spesa, possiamo scegliere tra supermercati e discount, ma quali sono le reali differenze tra queste due opzioni?
Sembrerebbe che l’epoca dei piccoli negozi, spesso a conduzione familiare, sia tramontata. Nella vita di tutti i giorni, infatti, molti di noi preferiscono rivolgersi ai più grandi centri commerciali per i propri acquisti, con una predilezione per i supermercati e i discount.
I supermercati sono grandi punti vendita al dettaglio che fanno parte della grande distribuzione organizzata. Tipicamente, questi locali hanno una superficie che varia dai 400 ai 2500 metri quadrati e operano in modalità self-service, offrendo una vasta gamma di prodotti di largo consumo. Questi non vanno confusi con i grandi magazzini, che hanno origini più remote; i supermercati sono nati nel XX secolo, con il primo esempio storico che risale al 1916 a Memphis, Tennessee, dove aprì Piggly Wiggly, la prima catena di negozi self-service.
Al contrario, i discount fanno parte anch’essi della grande distribuzione ma si distinguono per la loro superficie generalmente più ridotta, non superiore ai 1000 metri quadrati, e per un assortimento limitato di prodotti in un ambiente più spartano.
I discount sono noti per offrire prezzi inferiori rispetto ad altri tipi di negozi, una caratteristica che ha contribuito a cambiare la percezione di questi luoghi, oggi frequentati da persone di ogni ceto sociale, smantellando il pregiudizio che basso costo significhi bassa qualità.
In Italia, i discount hanno fatto la loro comparsa negli anni ’80, ma è stato nel 1992 con l’arrivo di Lidl nel nord del Paese che hanno guadagnato una presenza significativa sul mercato.