Dopo un anno nello spazio, ecco come cambia il corpo umano

VEB

Frank Rubio ha raggiunto un traguardo storico diventando il primo astronauta statunitense a trascorrere oltre un anno nello spazio, con un soggiorno di 371 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Dopo un anno nello spazio ecco come cambia il corpo umano

Rientrato sulla Terra il 27 settembre 2023, Rubio ha subito gli effetti prolungati della vita in assenza di gravità, affrontando diverse sfide fisiche. La missione, originariamente prevista per sei mesi, è stata estesa, offrendo un’opportunità unica per studiare gli impatti a lungo termine della microgravità sul corpo umano.

All’atterraggio in Kazakistan, il 48enne Rubio è stato immediatamente assistito da un’équipe medica, consapevole delle difficoltà di riadattamento alla gravità terrestre. La dottoressa Jennifer Fogarty e il suo team hanno osservato che maggiore è il tempo trascorso nello spazio, maggiore è il periodo di recupero necessario al ritorno. La mancanza di gravità influisce infatti sul flusso sanguigno, causando sintomi come visione offuscata e gonfiore agli occhi.

Il dottor Michael Decker, co-direttore del Centro di Fisiologia del Volo della Case Western Reserve University, ha spiegato come l’aumento della pressione intracranica possa influenzare la vista.

Rubio stesso ha dichiarato: “Ci si adatta rapidamente allo spazio, ma il ritorno alla Terra è spesso più lungo e complesso a causa delle forze gravitazionali“. Ha aggiunto che il processo di riacclimatamento può richiedere da due a tre mesi.

Gli astronauti affrontano diverse problematiche fisiche durante la loro permanenza nello spazio, tra cui la perdita di peso nonostante la dieta controllata fornita dalla NASA. Inoltre, la mancanza di gravità porta a una significativa perdita di massa muscolare e ossea, con una riduzione fino al 20% della massa muscolare in due settimane e una perdita ossea dall’1 al 2% al mese, arrivando fino al 10% in sei mesi. Per contrastare questi effetti, gli astronauti seguono un regime di allenamento intenso e assumono integratori.

La microgravità provoca anche un aumento del flusso sanguigno verso la testa, che può accumularsi dietro gli occhi, alterando la vista. L’obiettivo è minimizzare questi cambiamenti fisici utilizzando strumenti avanzati per aiutare il recupero visivo e corporeo.

L’esperienza di Rubio contribuisce alle conoscenze scientifiche sugli effetti della vita prolungata nello spazio, similmente a studi precedenti come quello dei gemelli astronauti, dove uno dei gemelli ha trascorso 340 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale mentre l’altro, rimasto sulla Terra, ha permesso di eseguire test comparativi.

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