La Dieta Vegana è ormai un regime alimentare che molti italiani, e tantissime persone in tutto il mondo, seguono in modo molto preciso si tratta di una tipologia di alimentazione estranea assolutamente a qualsiasi prodotto derivante dagli animali, un regime alimentare dunque molto pulito che si basa essenzialmente su prodotti naturali, non trattati e che spesso viene utilizzata anche per i bambini in tenera età, dagli ultimi studi però sembra emergere che tale dieta è si molto utile ma difficilmente basta a far crescere bene il proprio bambino, i lati positivi della “vegan” sono molteplici, soprattutto in ambito “prevenzione”.
Analogamente alla dieta vegetariana, la dieta vegana ripudia l’utilizzo di carne, pesce, molluschi e crostacei, ma a differenza di essa esclude anche tutti i “derivati animali” come le uova, il latte, i formaggi e il miele; simile dal punto di vista compositivo, ma totalmente differente per principi politici, filosofici ed etici, è la dieta vegitan.
Adottata da molti quasi fosse una moda, è indubbio che seguire questo regime alimentare ha i suoi indubbi vantaggi.
La dieta vegana risulta infatti molto utile nella prevenzione dell’aterosclerosi in quanto: riduce sensibilmente il colesterol ematico (dislipidemia), è ricchissima di antiossidanti e, pur essendo piena di carboidrati, “dovrebbe” apportare quantitativi di fibra alimentare sufficienti a regolare l’indice glicemico dei pasti, scongiurando (di conseguenza) la glicazione delle proteine plasmatiche. La dieta vegana inoltre è utile anche nella cura delle iperuricemie e nella prevenzione degli episodi gottosi.
Allo stesso tempo, però, da più parti si è sottolineato come sia una dieta alquanto squilibrata, e quindi necessiti dell’utilizzo di alimenti fortificati o di integratori alimentari. Essa, oltre a non apportare le giuste quantità di alcuni nutrienti, contiene notevoli concentrazioni di agenti anti-nutrizionali chelanti, come: tannini, acido ossalico e fitati, che contribuiscono a ridurre ulteriormente l’assorbimento di minerali come ferro, calcio, zinco e selenio.
Se questi avvertimenti valgono per gli adulti, a maggior ragione l’attenzione va tenuta alta quando si tratta di bambini: i pediatri bocciano la dieta vegana, che da sola non è sufficiente all’equilibrato sviluppo psico fisico del bambino.
Dieta vegana non basta per la crescita sana del bambino
A evidenziarlo è Claudio Maffeis, referente della Società italiana di pediatria, commentando il caso del ricorso respinto dal Tar di Bolzano di una famiglia che chiedeva di avere pasti vegani per la loro bimba al nido.
“Se la quantità di energia e di proteine non è sufficiente, se i nutrienti non vengono forniti in quantità sufficiente vi possono essere vari potenziali problemi: sul sistema nervoso centrale, sull’accrescimento del piccolo e la possibilità di sviluppo di anemia, per questo altrettanto importante se si vuole seguire questo tipo di alimentazione è concordare tutto con il pediatra“, afferma Maffeis, dell’Università di Verona .
“L’alimentazione onnivora è quella proposta dalla Società italiana di Nutrizione umana come quella di riferimento – spiega ancora l’esperto – quella vegetariana può essere utilizzata (lattoovovegetariana) purché anche questa seguita bene, quella vegana resta sempre da integrare a tutte le età e comporta di seguire bene il bambino nel tempo e monitorarlo attentamente“.
Nonostante questo parere autorevole, che ricalca quello dei pediatri nostrani, diverse fonti – tra cui l’Academy of Nutrition and Dietetics degli Stati Uniti – suggeriscono che una dieta vegan ben pianificata può fornire tutto ciò di cui un bambino ha bisogno e che sia appropriata per tutte le fasi della vita, anche in gravidanza, durante l’allattamento, l’infanzia, l’adolescenza, la maggiore età e anche per gli atleti.