Il Déjà vu è quella sensazione di qualcosa di già “vissuto”, un azione che siamo convinti di aver già fatto pochi minuti prima, la sensazione di trovarsi in un posto conosciuto, una strada che ci sembra di conoscere già, insomma una situazione che ci sembra di aver già vissuto in passato.
Il termine fu coniato da un ricercatore psichico francese, Émile Boirac nel suo libro “L’Avenir des sciences psychiques” (“Il futuro delle scienze psichiche“), che scrisse mentre era ancora uno studente universitario.
L’esperienza del déjà vu è accompagnata da un incredibile senso di familiarità e anche da un senso di “inquietudine“, o “stranezza“. L’esperienza “precedente” è più frequentemente attribuita alla vita reale, sebbene in alcuni casi c’è la ferma convinzione che l’esperienza “sia realmente accaduta” in passato.
Charles Dickens spiega il déjà vu affermando: “Abbiamo tutta l’esperienza di un sentimento, che ci viene incontro ogni tanto, di ciò che stiamo dicendo e che abbiamo fatto prima, in un tempo remoto, del nostro essere stati circondati, oscuri secoli fa, dalle stesse facce, oggetti e circostanze del nostro sapere perfettamente quello che verrà detto dopo, come se improvvisamente lo ricordassimo“.
Alcuni ipotizzano che il fenomeno delle vite passate possa rispondere a domande inquietanti nel presente e fornire una spiegazione al déjà vu. Una donna potrebbe entrare in un edificio, ad esempio, in un paese straniero che non ha mai visitato, e percepire che l’ambientazione è stranamente e intimamente familiare. Molte persone riferiscono di aver camminato lungo una strada in una città straniera e di essere stati sopraffatti dall’inaspettata familiarità delle vetrine, dei marciapiedi e delle facciate dei negozi.
L’esperienza del déjà vu sembra essere abbastanza comune tra adulti e bambini; negli studi formali, il 70% delle persone riferisce di averlo provato almeno una volta.
Riferimenti legati all’esperienza del déjà vu si trovano anche nella letteratura del passato, indicando che non è un fenomeno nuovo. I primi ricercatori hanno cercato di stabilire un legame tra il déjà vu e la psicopatologia seria come la schizofrenia, l’ansia e il disturbo dissociativo dell’identità.
Ci sono diverse spiegazioni per l’origine del fenomeno Déjà Vu.
Dejà Vu nella Parapsicologia
Il déjà vu è associato alla precognizione, alla chiaroveggenza o alle percezioni extra sensoriali, ed è spesso citato come prova delle abilità “psichiche” nella popolazione generale.
Le spiegazioni non scientifiche attribuiscono l’esperienza alla profezia, alle visioni (come ricevute nei sogni) o ai ricordi della vita passata.
Dejà Vu nei Sogni
Alcuni credono che il déjà vu sia il ricordo dei sogni. Sebbene la maggior parte dei sogni non venga mai ricordata, una persona che sogna può mostrare attività nelle aree del cervello che elaborano la memoria a lungo termine. È stato ipotizzato che i sogni leggessero direttamente nella memoria a lungo termine, evitando completamente la memoria a breve termine.
In questo caso, il déjà vu potrebbe essere un ricordo di un sogno dimenticato con elementi in comune con l’attuale esperienza da svegli. Questo può essere simile a un altro fenomeno noto come déjà rêvé, o “già sognato“. Tuttavia, studi successivi sui topi indicano che i ricordi a lungo termine devono passare prima come ricordi a breve termine.
Dejà Vu e la reincarnazione
Coloro che credono nella reincarnazione teorizzano che il déjà vu è causato da frammenti di ricordi di vite passate che vengono riportati alla mente da ambienti o persone familiari. Altri teorizzano che il fenomeno sia causato dalla proiezione astrale, o esperienze extracorporee (OBE), dove è possibile che gli individui abbiano visitato luoghi mentre si trovavano nei loro corpi astrali durante il sonno.
La sensazione può anche essere interpretata come connessa all’adempimento di una condizione vista o sentita in una premonizione. Per ulteriori casi di memorizzazione di informazioni da vite passate.
Tuttavia, non sembra esserci alcuna associazione speciale tra déjà vu e schizofrenia o altre condizioni psichiatriche. L’associazione patologica più forte del déjà vu è con l’epilessia del lobo temporale.
Questa correlazione ha portato alcuni ricercatori a ipotizzare che l’esperienza del déjà vu sia probabilmente un’anomalia neurologica correlata a una scarica elettrica impropria nel cervello.
Poiché la maggior parte delle persone soffre di episodi epilettici lievi (cioè non patologici) regolarmente (ad esempio l’improvviso “scossone”, uno strattone ipnagogico, che si verifica frequentemente poco prima di addormentarsi), si congettura che una simile aberrazione neurologica si verifica in l’esperienza del déjà vu, con conseguente errata sensazione di memoria.
Ci sono molte altre teorie che cercano di spiegare questo fenomeno, ma nessuno può essere provato al cento per cento e con il déjà vu si presentano troppe domande senza risposta che la mente umana può misurare. Come con l’intuizione, la ricerca in, la psicologia umana può offrire più spiegazioni naturalistiche, ma alla fine la causa e la natura del fenomeno stesso rimane un mistero.
Fonti: Wikipedia, unmyst3.blogspot.com e Anomalien.com inf.