La pellicola è stata una di quelle fondamentali per la sua carriera, capace di farlo conoscere a livello internazionale e confermarlo come un grande regista, e quindi dovrebbe essere un onore, a molti anni di distanza, che qualcuno senta il bisogno di farne un remake.
Dovrebbe, perché per Dario Argento e il suo “Suspiria” non è affatto così: “non è molto utile, credo sia essenzialmente un’operazione commerciale”, ha detto a Trieste, ospite al festival Science+Fiction, rispondendo alle domande sul rifacimento della sua pellicola da parte di Luca Guadagnino.
“Finora – ha aggiunto Argento – nessuno mi ha detto niente. Adesso Guadagnino mi ha cercato e mi ha chiesto se la prossima settimana posso andare sul set a vedere come lo sta girando. Sono un po’ curioso, ma penso che non dirò nulla, sarò un testimone muto”.
Suspiria De Profundis sarà il titolo del remake, che avrà come protagoniste Choe Grace Moretz, Dakota Johnson e Tilda Swinton.
Poi si lascia andare a raccontare una leggenda intorno alla fotografia nella pellicola del 1977: “Sì, la trovammo in America. Luciano Tovoli mi disse che aveva trovato della vecchia Kodak in un laboratorio negli States e allora la comprammo per girare Suspiria. Ma non era molta e allora, per quanto ero abituato a girare all’epoca era veramente poca, e allora mi sono dovuto trattenere dal girare… ci fu l’esigenza di provare molto e di girare poco, due ciak e poi basta. Per quel film dovetti fare una shooting list molto dettagliata e alla fine la rispettai tutta senza sgarrare. Tutto il girato fu utilizzato senza escludere nessuna scena e malgrado questa carenza il film dura moltissimo…”.