Le prime parole dell’ex governatore della regione Sicilia Salvatore Cuffaro.
«Nella mia coscienza sono innocente. Sono andato a sbattere contro la mafia. Tornassi indietro metterei un airbag».
È finito il “calvario”, come lui stesso lo ha definito, della detenzione nel carcere di Rebibbia dopo quattro anni e undici mesi; un periodo che sarebbe dovuto durare sette anni ma grazie all’indulto di un anno per i reati «non ostativi» e lo sconto di 45 giorni ogni sei mesi per buona condotta, Cuffaro è già uscito di cella dopo aver scontato la sua condanna: favoreggiamento aggravato di Cosa nostra e rivelazione di segreti d’ufficio.
Ora i suoi progetti futuri non riguardano più la politica ma piuttosto la sfera privata: Cuffaro aveva scritto in una lettera al governatore siciliano Rosario Crocetta che ha intenzione di fare il volontario in Africa:
«Ho già preso contatto e andrò in Burundi a fare il medico volontario presso l’ospedale Cimbaye Sicilia, l’ospedale che, quand’ero Presidente, la Regione Siciliana ha finanziato con i soldi del Fondo della Solidarietà».
Durante il periodo di detenzione a Rebibbia, l’ex governatore ha scritto due libri e ha conseguito la secondo laurea in Giurisprudenza.