Cosa Non Cercare su Google: Queste Frasi Possono Essere un Pericolo

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Navigare in rete in modo sicuro è diventato sempre più complesso, a causa delle tecniche sofisticate adottate dai criminali informatici per diffondere malware e rubare dati personali. Una strategia particolarmente pericolosa è il cosiddetto SEO poisoning. Questa tecnica consiste nel manipolare i risultati dei motori di ricerca per indurre gli utenti a visitare siti pericolosi che, una volta aperti, scaricano malware sui dispositivi senza che l’utente ne sia consapevole.

Cosa Non Cercare su Google Queste Frasi Possono Essere un Pericolo

Un caso recente, segnalato da Sophos, ha evidenziato come la ricerca di alcune frasi apparentemente innocue, come “i gatti del Bengala sono legali in Australia“, possa portare a link infetti. Questo episodio ha messo in luce i rischi legati a molte altre query simili. I truffatori spesso acquistano annunci per parole chiave molto cercate, sapendo che gli utenti tendono a fidarsi dei primi risultati visualizzati su Google, anche quando questi possono nascondere insidie.

Le Frasi Più a Rischio

Ben Van Pelt, fondatore di TorGuard, ha identificato alcune parole chiave che attirano frequentemente l’attenzione degli hacker. Ad esempio, ricerche come “numero del servizio clienti” sono spesso sfruttate per creare falsi siti di supporto tecnico. Questi ingannano gli utenti fingendosi assistenza legittima e puntano a rubare dati o installare software dannoso.

Anche frasi come “prestiti facili” rappresentano un grosso rischio, poiché mirano a persone vulnerabili, magari in difficoltà economica. Allo stesso modo, termini legati a guadagni rapidi, come “schemi per fare soldi velocemente” o “lavori da remoto ben pagati“, possono indurre gli utenti a scaricare file infetti o a condividere informazioni sensibili. Ad esempio, chi cerca “colloqui di lavoro da remoto” potrebbe essere invitato a installare software che nasconde malware, mentre ricerche come “rapporti di credito gratuiti” rischiano di condurre a siti che sottraggono dati personali.

Un altro esempio comune riguarda il termine “Google Authenticator”. I criminali creano versioni fasulle dell’applicazione per l’autenticazione a due fattori, inducendo gli utenti a scaricare malware mascherato.

Link Infetti e Siti Compromessi

Secondo Menlo Security, sono stati individuati oltre 2.000 esempi di frasi di ricerca compromesse, come “Sports Mental Toughness Questionnaire“, che portano a file PDF infetti. Questi documenti, apparentemente legittimi, possono infettare i dispositivi. Jake Moore, esperto di sicurezza di ESET, raccomanda di non aprire mai file sospetti e di eseguire immediatamente una scansione antivirus in caso di dubbi.

Anche frasi come “Viagra online” sono comunemente associate a siti infetti, molti dei quali sfruttano vulnerabilità delle piattaforme WordPress. I truffatori riempiono questi siti di link dannosi che conducono a pagine fraudolente, progettate per rubare dati o diffondere malware.

Come Proteggerti

  1. Non fidarti dei primi risultati di ricerca. Anche se sembrano affidabili, potrebbero essere manipolati da truffatori. Controlla sempre l’URL per verificarne l’autenticità.
  2. Utilizza un antivirus affidabile. Assicurati che sia aggiornato e usalo regolarmente per eseguire scansioni sui tuoi dispositivi.
  3. Evita download sospetti. Se un file appare inaspettato o non necessario, meglio non scaricarlo finché non lo hai verificato con un software di sicurezza.

Seguendo questi consigli, puoi ridurre significativamente il rischio di cadere vittima delle insidie nascoste dietro ricerche online apparentemente innocue.

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