Il Corpo Forestale dello Stato traccia l’identikit di chi maltratta gli animali.
Nel 96% dei casi, quindi la quasi totalità, si tratta di maschi. I minorenni sono il 27%.
Si tratta di persone che sovente, oltre a uccidere o maltrattare gli animali, sono inclini ad altri comportamenti violenti, antisociali e criminali.
Lo studio è stato fatto congiuntamente dall’Associazione Link-Italia e dal Corpo Forestale dello Stato: la ricerca si chiama Zooantropologia della devianza. Certo che un nome più complicato non potevano trovarlo.
Il dato più eclatante emerso è appunto la correlazione fra la tendenza a compiere crimini e la tendenza a maltrattare animali.
Sono stati intervistati 537 detenuti, e fra essi è risultato che l’87% ha maltrattato oppure ucciso animali quando era minorenne.
Nel rapporto risulta inoltre che negli ambiti domestici dove avvengono i maltrattamenti, le donne nel 65% dei casi, evitano o rallentano l’allontanamento da casa per timore che il partner potrebbe far del male agli animali.
Dice Donato Monaco, studioso di questi casi: “Lo studio ci fornisce ulteriori elementi per proseguire il cammino intrapreso contro la violenza sugli animali e aiuta chi si occupa di contrastare altre tipologie di reato altrettanto significative e pericolose dal punto di vista sociale”.