Sono numerose le imposte che gravano sugli immobili e di cui devono farsi carico i relativi proprietari, ma cosa accade laddove questi beni vengano affittati? Le tasse sono tutte a carico del proprietario, oppure alcune possono essere sostenute dall’affittuario? Cerchiamo di fare chiarezza.
Anzitutto è necessario sottolineare che le imposte relative agli immobili possono essere distinte in due diverse categorie, ovvero imposte dirette e indirette.
Una distinzione importante: imposte dirette e indirette
Esempi di imposte dirette sono l’Irpef e il bollo, e tali tasse devono essere sostenute dal proprietario del bene in qualsiasi caso, anche laddove l’immobile sia affittato.
Per quel che riguarda le imposte indirette è invece possibile menzionare Imu e Tasi, e da questo punto di vista, come vedremo, l’eventualità che la tassa possa essere sostenuta dall’affittuario non può essere esclusa.
Imu e Tasi sono delle imposte di carattere comunale le quali vengono calcolate sulla base di una serie di parametri quali la rendita catastale: sul sito web IVisura è specificato in modo dettagliato di che cosa si tratta e quali documenti è necessario richiedere per quantificarla.
Anche questo genere di tasse sono di norma sostenute dal proprietario, tuttavia in taluni casi le spese ad esse correlate possono gravare sull’affittuario, laddove l’immobile sia locato.
Le imposte indirette possono gravare sull’affittuario solo con specifiche clausole contrattuali
È utile specificare fin da subito che l’eventualità per la quale un affittuario debba sostenere tali spese è correlata esclusivamente alla presenza di specifiche clausole all’interno del contratto di locazione, di conseguenza nei contratti in cui non vi sono riferimenti espliciti a tale riguardo, non c’è alcun dubbio sul fatto che queste tasse siano a carico del proprietario.
Una recente Sentenza della Cassazione ha confermato il fatto che imposte indirette quali l’Imu possono gravare sull’affittuario, piuttosto che sul proprietario dell’immobile.
Un cittadino ha presentato alla Corte d’Appello di Firenze un’impugnazione relativa a un contratto d’affitto in cui era appunto presente una clausola in cui si specificava che, durante il periodo di locazione, l’Imu sarebbe stata sostenuta dall’affittuario.
Questo cittadino ha ritenuto opportuno impugnare il contratto ritenendo che la clausola in questione non fosse legittima, ma l’iter giudiziario ha rigettato la sua richiesta.
La sentenza in questione, ovvero la 6882/2019, ha dunque confermato la possibilità che le imposte indirette possano gravare sull’affittuario, è dunque bene che tale opportunità sia ben chiara sia a chi intende proporre in affitto degli immobili di proprietà, sia a chi vuol prendere in affitto un’abitazione o un altro tipo di immobile.
Le implicazioni per i proprietari di immobili e per gli affittuari
Il soggetto affittante può liberarsi di una spesa correlata al proprio immobile, ovviamente solo per quel che riguarda il periodo di affitto, e questa può essere un’opportunità interessante.
Per quel che riguarda l’affittuario, invece, è sicuramente importante leggere nel dettaglio tutte le clausole del contratto per essere certo che non vi siano altri costi supplementari rispetto al canone d’affitto.
Ovviamente, qualora il proprietario dell’immobile abbia scelto di far gravare sull’affittuario il pagamento delle imposte, quest’ultimo deve esserne ben consapevole e soprattutto deve valutare la convenienza dell’operazione avendo un quadro chiaro di tutti i costi che dovrà sostenere per poter usufruire dell’immobile di suo interesse.