Se i dati del Governo su occupazione e crescita del Pil sono alquanto confortanti, è altrettanto importante supportarli con altri dati che confermino come anche famiglie e imprese stiano realmente beneficiando di questa tanto millantata ripresa.
Come rileva l’indagine congiunturale dell’ufficio studi di Confcommercio, i consumi a luglio sono aumentati del 2,1% e si tratta della variazione più elevata degli ultimi 5 anni. La crescita rispetto a giugno e di 0,4%.
Per l’associazione dei commercianti, la crescita del l’indicatore dei consumi “si inserisce in un contesto in cui quasi tutti gli indicatori cominciano ad assumere una intonazione positiva, consolidando la sentenza alla ripresa dell’economia, che anche se non ha assunto dimensioni particolarmente sostenute, appare oggi meno fragile rispetto a qualche mese fa”.
L’aumento dello 0,4% congiunturale è legato soprattutto alla crescita della domanda di beni, mentre quella di servizi ha registrato un -0,1%. Entrando nel dettaglio: la domanda di beni e servizi per la casa ha riportato un +1,7% rispetto al mese precedente, mentre quella di beni e servizi per la mobilità un +0,9%. Modesta la crescita della domanda di beni e i servizi per le comunicazioni, con un +0,3%, quella di abbigliamento e calzature, che riporta invece un +0,2% e quella relativa agli alimentari, alle bevande e ai tabacchi, avanzata solo di un decimo di punto. Calo dello 0,3% e dello 0,2% per beni e servizi ricettivi e alberghi, pasti e consumi fuori casa.
A confermare il tutto anche l’Eurostat che nelle stime della seconda lettura ha rivisto al rialzo la crescita italiana del secondo trimestre. Secondo le prime indicazioni, infatti, il Pil del nostro Paese sarebbe dovuto crescere dello 0,2%, le nuove stime indicano invece un +0,3%.