Il tribunale di Taiwan ha condannato un uomo a tre mesi di reclusione per aver violato la privacy della moglie, la quale lo tradiva, installando telecamere nascoste nella loro abitazione.
Secondo quanto riportato dai media cinesi, un uomo taiwanese di cognome Fan è stato incarcerato dopo aver scoperto l’infedeltà della moglie grazie a delle telecamere che aveva segretamente piazzato in casa.
Il signor Fan, sospettando che la moglie avesse una relazione, aveva collocato una telecamera sotto il pianoforte nel soggiorno e un’altra vicino al computer nella camera da letto principale. Dopo circa due settimane, le telecamere hanno catturato immagini della moglie e di un uomo misterioso in atteggiamenti intimi, prove che Fan ha poi usato per chiedere il divorzio.
Nel febbraio 2022, Fan ha cercato di negoziare il divorzio con la moglie e il suo avvocato, ma le trattative sono fallite, portando l’uomo a presentare una causa civile per danni. Tuttavia, la moglie ha contrattaccato denunciando il marito alla polizia per aver violato la sua privacy con l’installazione delle telecamere senza il suo consenso.
La moglie ha poi intentato una causa contro di lui, e il giudice non ha accolto la giustificazione del signor Fan, che sosteneva di aver agito per la preoccupazione nei confronti dei figli, i quali lamentavano che la madre trascorreva troppo tempo in bagno.
Alla fine del 2023, il tribunale di Taoyuan ha condannato Fan a tre mesi di prigione per aver registrato le attività private di altre persone senza il loro permesso e senza una ragione legittima.
Nonostante Fan abbia fatto ricorso, l’Alta Corte di Taoyuan ha confermato la condanna originale. Ora l’uomo dovrà scontare tre mesi di carcere per aver rivelato l’infedeltà della moglie. Questo caso singolare ha acceso un vivace dibattito sui social media taiwanesi e cinesi riguardo i limiti tra privacy e raccolta di prove di adulterio, oltre che sull’influenza della tecnologia moderna nelle dinamiche familiari.