Dannion Brinkley, ex marine e oggi imprenditore, ha vissuto qualcosa che la maggior parte delle persone teme profondamente: la morte. Ma secondo il suo racconto, proprio quell’esperienza ha completamente trasformato la sua visione della vita… e di ciò che ci attende dopo.

Nel 1975, Brinkley fu colpito da un fulmine alla testa, un evento rarissimo con una probabilità inferiore a 1 su 1 milione. L’impatto devastante lo scagliò in aria e gli causò ustioni, paralisi temporanea e la dichiarazione clinica di morte. Tuttavia, 30 minuti dopo essere stato portato in obitorio, l’uomo tornò inspiegabilmente in vita, con un ricordo vivido di ciò che sostiene di aver vissuto durante quei momenti.
Cosa succede dopo la morte? Il racconto di un “ritorno”
Nel suo racconto, Brinkley descrive una sensazione di distacco dal corpo, un tunnel di luce e una rivisitazione istantanea della propria vita, dettagli che ricorrono spesso nei racconti di esperienze di pre-morte (NDE). Ma per lui non è finita lì.
Circa dieci anni dopo, durante un intervento chirurgico al cuore, Brinkley ha vissuto una seconda esperienza simile, in cui – come riportato nel suo libro “Salvato dalla Luce” – afferma di essersi riunito con esseri spirituali che gli avrebbero trasmesso doni psichici da usare per aiutare i sofferenti.
Esperienze straordinarie, ma con riscontro scientifico?
Sebbene i racconti di Brinkley siano accolti con scetticismo da parte di alcuni, non mancano evidenze scientifiche che potrebbero spiegare ciò che ha vissuto. Il dottor Sam Parnia, ricercatore della NYU Langone Health, ha spiegato che l’attività cerebrale può continuare fino a un’ora dopo la rianimazione, e che esistono marcatori neurologici associabili a coscienza lucida in quei momenti.
“Queste esperienze non sono sogni né allucinazioni,” ha affermato Parnia, riferendosi ai risultati di uno studio della NYU Grossman School of Medicine. “Sono eventi neurologici distinti e condivisi, spesso descritti con dettagli ricorrenti in tutto il mondo.”
Una nuova missione: aiutare chi ha paura della fine
Oggi Brinkley ha trasformato la sua esperienza in una missione di vita: offre supporto a pazienti terminali e veterani, incoraggiandoli a non temere la morte. Il suo messaggio è chiaro: “Nessuno muore davvero. Non succede mai. Non fa parte della natura della realtà.”
Secondo lui, la morte non è una fine, ma un passaggio spirituale. “Quando capisci che non andrai all’inferno, che sei un essere spirituale, ti cambia dentro,” ha detto, invitando chi lo ascolta a vivere senza paura e con maggiore consapevolezza.