Il nostro mondo, per fortuna aggiungiamo noi, non è fatto in bianco e nero, che risulterebbe indubbiamente monotono e spento, ma è colorato da un’infinità di colori, tantissime sfumature che riescono ad esprimere anche tutti i molteplici stati d’animo che l’uomo sente.
Ma cosa sono i colori e come vengono classificati?
Come ci insegna la fisica moderna, ed in particolare da Newton in poi, i colori sono il risultato di un fenomeno che riguarda la scomposizione della luce captata dall’occhio umano: il fascio di luce che colpisce una superficie trasparente e sfaccettata si scompone in sette colori. A ciascuna frequenza del visibile è associato un determinato colore.
Tradizionalmente i colori sono sempre stati classificati in primari, secondari, terziari e complementari.
I colori primari, i quali non derivano da altri colori, ma da essi se ne possono derivare un numero infinito, sono solo tre: giallo, rosso e blu anche se alcuni vi fanno comprendere anche il nero, che per decenni però è sempre stato classificato come un non colore.
I colori secondari si ottengono mescolando tra loro due colori primari in uguali quantità. Ogni coppia di colori primari mescolati genera un colore secondario: giallo più rosso dà cita all’arancione, giallo più blu al verde e rosso più blu al viola.
I colori terziari, invece, tra cui marrone o turchese, si ottengono aggiungendo una quantità sempre maggiori di colori primari in dosi diverse.
Quando infine si combina un colore primario ed un colore secondario si hanno invece i colori complementari.
Come abbiamo premesso all’inizio, ogni colore è sempre associato a una determinata emozione e ad una certa simbologia, ma questa varia a seconda del contesto socio-culturale considerato.