Le previsioni meteo, da nord a sud dello stivale, non sono certo buone: nolenti o dolenti, dobbiamo abituarci all’idea di una fine d’anno fredda e probabilmente anche piovosa o nevosa.
Nel corso del fine settimana l’aria fredda da Nord ha raggiunto gran parte dell’Italia e il maltempo si è portato verso il Centro-Sud con fiocchi a bassa quota, se non localmente al piano.
E nei prossimi giorni il freddo non si arresterà: scatta l’allerta meteo, praticamente in tutto il Centro Nord Italia, per neve, nubifragi (allerta rossa in Liguria) e gelicidio.
La Liguria vedrà accumuli imponenti (anche localmente superiori a 200 mm) nelle zone appenniniche centro-orientali della regione con possibili smottamenti, allagamenti e nubifragi. Sotto torchio anche il settore delle Alpi Marittime e l’Imperiese dove l’effetto stau delle correnti da sud porterà piogge molto intense e abbondanti nevicate in quota.
A prescindere dal più o meno freddo quel che gli esperti rimarcano, ancora una volta, è che l’Italia rientrerà, nel corso dei prossimi giorni, sovente nelle grinfie del maltempo. Maltempo che seguiterà ad apportare precipitazioni, talvolta importanti, e che quindi andrà a lenire ulteriormente il deficit pluviometrico. Poi ci sarà la neve, che cadrà copiosa sui monti e che a tratti potrebbe spingersi alle basse quote. Insomma, l’inverno farà l’inverno e questa è certamente la cosa più importante.
Coldiretti, anche il maltempo serve alle colture italiche
Ma il maltempo, se creerà non pochi disagi, e speriamo non provochi troppi danni, è comunque indispensabile per la nostra penisola, che al contrario troppo spesso è flagellata da una siccità persistente, che non permette alle culture di crescere rigogliose.
“L’arrivo del maltempo con pioggia e neve è manna per l’ Italia a secco in cui nell’ultimo anno è caduta quasi 1/3 di acqua in meno (-30%) che ha provocato la più grave siccità dal 1800, con drammatici effetti sull’agricoltura ma anche rischi per gli usi civili ed industriali”: è quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’arrivo dell’ondata di maltempo sulla base dei dati Isac Cnr.
“Mancano all’appello– stima Coldiretti- almeno 50 miliardi di metri cubi di acqua per effetto di un 2017 straordinariamente siccitoso che ha lasciato svuotati laghi, fiumi e invasi. Il risultato è che i principali laghi italiani sono in grande difficoltà con i livelli idrometrici ai minimi storici e lo stato di riempimento che varia dal 26% per il Garda al 7% per il lago Maggiore e al 6% per quello di Como. E non sta meglio il fiume Po che al Ponte della Becca è sceso a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico, lo stesso di inizio agosto in piena estate”.
“Non solo dunque disagi e danni, l’arrivo della pioggia e della neve è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità e ripristinare le scorte idriche nei terreni, nelle montagne, negli invasi, nei laghi e nei fiumi a secco. Le precipitazioni però, per poter essere assorbite dal terreno devono cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni aggravano i danni provocati dagli allagamenti con frane e smottamenti” aggiungono.