Il Mago Zurlì, Cino Tortorella, se n’è andato con l’ultima magia
Novanta anni sono tanti anche per un mago, e il suo percorso di vita l’aveva compiuto tutto.
Nel corso dello Zecchino d’oro, la popolarissima trasmissione per i piccoli talenti canterini, ha dimostrato sempre di avere talento pure lui.
Molto sicuro di sé, molto umano: molto personaggio, insomma.
Con quella calzamaglia celeste un po’ ridicola, col mantello azzurro, con quei ghirigori sul costume, sembrava più un giullare di corte, che un vero e proprio, dignitoso mago.
Cino Tortorella riusciva a dare comunque una dimensione fiabesca al tutto.
Certo, c’era anche il Piccolo Coro del Teatro Antoniano di Bologna diretto dall’immarcescibile Mariele Ventre, ma il dominatore della situazione era sempre lui, e fece sentire per molto tempo la sua presenza: negli anni sessanta, negli anni settanta e agli inizi degli anni ottanta.
Cino Tortorella aveva avuto un paio di ischemie, nel 2007 e nel 2009, ma lui ci scherzava sopra: Un mago non muore mai.
Bisognerebbe sentire che cosa ne pensa Topo Gigio, suo fedele compagno, il quale forse potrebbe rispondere con la celeberrima battuta: Ma cosa mi dici mai.
E invece stavolta l’ha fatto, se n’è andato, ma lasciando un bel ricordo di mago e di uomo.