La sonda Cassini osserva attentamente gli oceani di idrocarburi su Titano.
Ci sono diverse sonde in giro in questo momento negli spazi interplanetari, e qualcuna di queste ha oltrepassato anche i confini del Sistema Solare per tuffarsi nell’ignoto.
La sonda Cassini è una di queste. La navicella gironzola dalle parti del grande pianeta degli anelli, prima di tuffarcisi dentro a settembre.
Prenderà le ultime immagini, farà gli ultimi rilevamenti, e poi con tutta probabilità non sarà in grado di tornare indietro.
Ma ora Cassini è in piena attività: sta facendo delle riprese del più grande satellite dell’intero Sistema Solare, il Satellite di Saturno chiamato Titano.
Cassini ha scoperto dei mari di idrocarburi molto simili agli specchi d’acqua che esistono sulla Terra.
Non solo, ma sembrano esserci anche delle specie di fiumi e di laghi composti sempre da idrocarburi.
Si dovrebbe trattare di metano e di etano, che risultano all’osservazione anche effervescenti, come se facessero delle bolle.
Questa potrebbe essere una notizia interessante: se finiranno le riserve di idrocarburi sul pianeta Terra e non avremo avuto l’intelligenza di utilizzare le energie rinnovabili, potremmo andare a prendere un po’ di metano su Titano, per poi tornare indietro.
Anche se non sarà troppo semplice ed economico.