Negli ultimi giorni vi abbiamo raccontato più volte dei dissidi nati, cresciuti e moltiplicatisi in seno alla coalizione di governo, incomprensioni che stanno, in gran parte bloccando l’agire dell’esecutivo.
Approvata per il rotto della cuffia la manovra di bilancio, Lega e 5Stelle non si trovano d’accordo praticamente su nulla, e non sono più disposti a farsi troppe concessioni reciproche.
Nelle scorse ore, ad esempio, è stato presentato un ddl a firma 5Stelle per chiedere la legalizzazione della Cannabis: nemmeno il tempo di presentarlo, che è arrivata l’opposizione dura ed intransigente di Matteo Salvini.
La proposta del senatore del Movimento 5 Stelle Matteo Manteroprevede «la possibilità di coltivare fino a 3 piante femmine in casa propria o in forma associata – per un massimo di 30 soci – e di detenere fino a 15 grammi di sostanza presso il proprio domicilio e 5 grammi fuori. Prevede inoltre di regolamentare il mercato della cannabis a basso contenuto di thc (la cosiddetta light) consentendo la vendita per uso alimentare e innalzando il contenuto di thc delle infiorescenze fino all’1%».
Ma il ministro dell’Interno ha subito tuonato: “Non passerà mai e non è nel contratto di governo”.
Una posizione condivisa da altri esponenti del suo partito e già emersa nei giorni scorsi.
“Esiste il contratto – ha invece controbattuto il senatore all’Adnkronos – ma anche la Costituzione, che dà al Parlamento la centralità del potere legislativo.
Il governo dovrebbe farsi da parte senza mettere in forse l’equilibrio della maggioranza e lasciare che il Parlamento faccia il suo percorso, con maggioranze anche trasversali”.