I cambiamenti climatici, se non arrestati, porteranno ad uno stravolgimento totale delle stagioni, l’estate in alcune zone potrebbe durare 6 mesi.
Se il cambiamento climatico globale continua al ritmo attuale, allora entro il 2100 l’estate nell’emisfero settentrionale durerà almeno sei mesi.
Già oggi in realtà l’estate è diventata più lunga e più calda e l’inverno più breve. Se un decennio fa la neve che cadeva poteva durare anche per diversi mesi, oggi il massimo si tratta al massimo di qualche settimana.
Nel ventesimo secolo, le stagioni hanno iniziato a sostituirsi a vicenda secondo lo schema previsto. Le loro date di inizio sono cambiate e la loro durata è cambiata. L’estate dura 17 giorni in più, l’inverno tre giorni in meno. Anche la primavera e l’autunno si sono accorciati rispettivamente di 9 e 5 giorni, se analizziamo i dati dal 1952 al 2011.
All’inizio del 22° secolo, la situazione potrebbe svilupparsi in modo tale che la durata dell’inverno sarà solo di un paio di mesi. I cambiamenti influenzeranno sicuramente la salute delle persone e degli animali. La migrazione degli uccelli cambierà la sua natura, le piante fioriranno di più e ci saranno incongruenze nelle catene alimentari.
Gli agricoltori ne soffriranno sicuramente: le bufere di neve tardive e la siccità prolungata influenzeranno negativamente i raccolti.
fonte@OrdoNews