Un altro episodio di malasanità e ancora una volta in sala parto: è morta a Brescia Giovanna Lazzari, una mamma trentenne che è deceduta all’ospedale della città lombarda assieme alla bimba che portava in grembo;
la donna era all’ottavo mese di gravidanza e mercoledì era corsa al pronto soccorso lamentando febbre alta e disturbi gastrointestinali; i dottori hanno dunque deciso di farla partorire prematuramente con un parto cesareo ma la giovane donna era in gravissime condizioni e, non è chiaro ancora perché, è morta durante il parto.
La Procura di Brescia ha deciso di aprire un’indagine sul caso della misteriosa morte di Giovanna, che viveva a Rezzano e aveva già due bambini di un anno e mezzo e quattro anni; è stata disposta un’autopsia per stabilire la cause reali della morte della donna, che in ospedale aveva scritto un sms al marito lamentandosi della “poca attenzione rivolta nei suoi confronti”.
Il direttore generale degli Spedali civili Ezio Belleri ha subito provveduto a difendere la struttura: “La donna è stata gestita nel miglior modo possibile. I medici hanno fatto tutto quello che si poteva.
Nei prossimi giorni faremo una valutazione attenta di tutti i passaggi effettuati, dall’arrivo in Pronto soccorso della paziente fino alle gravissime complicazioni che hanno portato al decesso”.
Smettete di scrivere “malasanità” se non è dimostrata. E’ scorretto dal punto deontologico, diffamante per tutti che lavorano sodo negli ospedali pubblici e si vedono costantemente aggrediti per il lavoro che fanno.
Come riportato dai media negli ultimi giorni in Italia abbiamo circa la metà di morti in sala parto rispetto alla media dei paesi più industrializzati e le cause di decesso nel caso descritto possono essere una miriade e la maggior parte (pato-) fisiologiche e non legate a errori sanitari.