Ormai sono anni che si ripetono i soliti moniti e i soliti interrogativi: vale la pena rischiare la vita, o quantomeno gli arti o la vista, per degli insulsi botti?
Vale la pena investire denaro in fuochi o addirittura veri e propri ordigni rudimentali quando gli stessi soldi possono essere usati per se, per i propri cari, per fare della beneficenza?
La riposta sembrerebbe scontata eppure, anche quest’anno, il bollettino di Capodanno è un vero e proprio bollettino di guerra.
Solo a Napoli e provincia sono 37 i feriti per l’esplosione di fuochi d’artificio di Capodanno. Il dato è in lieve aumento rispetto al primo dell’anno del 2018, quando i feriti tra capoluogo e provincia furono 35, e in diminuzione rispetto ai 45 di due anni fa.
Sono 5 i feriti più gravi per i quali la prognosi è di 30 giorni e che sono attualmente ricoverati, mentre per gli altri la prognosi è sotto i 15 giorni. Anche questa volta non sono stati risparmiati bambini e minori, con un 12enne che ha perso un dito della mano destra.
Un ragazzo è rimasto gravemente ferito per l’esplosione di un petardo anche a Cesate, nel Milanese. Secondo le prime informazioni ha riportato una grave ferita alla testa e alle mani, una delle quali, la sinistra, è stata dilaniata. Ha perso una mano ed è rimasto gravemente ferito a una coscia un 19enne residente nel torinese che ieri sera stava festeggiando l’arrivo del nuovo anno a Bardonecchia, in Valsusa.
In tutta la notte i vigili del fuoco hanno effettuato 658 interventi, parecchi in più rispetto al 2017, quando furono 519. Anche quest’anno il numero maggiore di operazioni in Lazio (171 contro 114 l’anno scorso). Seguono la Lombardia con 88, la Campania con 86, l’Emilia Romagna con 76 e la Toscana con 52.