Negli ultimi anni sono tanti gli istituti di credito, anche quelli più solidi e presenti a livello internazionale, che sono andati in sofferenza, e la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi mesi, a causa della crisi economica che sta attanagliando il mondo intero.
Ed in quest’ambito non è raro sentir parlare di “bad bank”, che letteralmente possiamo tradurre come “cattiva banca”: ma di cosa si tratta?
Una bad bank è una banca che riceve beni svantaggiosi e prestiti dannosi da parte di altri istituti di credito e organizzazioni.

In genere, sono create ad hoc dagli stessi istituti bancari in difficoltà che non riescono a smaltire grandi quantità di crediti deteriorati. Queste banche ricevono in primis crediti tossici, cioè debiti non saldati da imprese e cittadini che vanno a formare la cosiddetta sofferenza.
Grazie alle Bad Bank si riescono a cartolarizzare le sofferenze, rendendole “commerciali” tramite emissione di bond. I titoli saranno poi venduti a investitori privati o istituzionali, in modo che la banca possa rientrare del capitale prestato. Naturalmente per rendere appetibili questi titoli, che hanno un alto grado di insolvibilità, vengono proposti tassi di interesse più elevati rispetto a quelli comunemente disponibili sul mercato.