Se molto spesso la stranezza di una persona o di un animale è solo negli occhi di chi guarda, è indubbio che tra gli animali più “bizzarri” e “particolari”, per le sue caratteristiche anatomiche e i suoi comportamenti c’è l’Aye Aye.
Le orecchie da pipistrello, le zampe ossute, gli occhi spalancati e la faccia coperta parzialmente da ciuffi di pelo nero, una novantina di cm di altezza: la sua apparizione generalmente spaventa, soprattutto perché avviene quasi esclusivamente di notte e tra gli alberi.
Il primo a testimoniare la sua presenza è lo zoologo tedesco Schreiber nel 1775.
Questo strano primate, nativo del Madagascar, ha dita dotate di artigli appuntiti che gli consentono di aggrapparsi ai rami: passa infatti la maggior parte del tempo sugli alberi della foresta pluviale, raramente scende a terra.
Essendo un animale notturno, durante il giorno riposa tra le foglie oppure rintanato nei propri nidi, costruiti con arte dall’animaletto per assicurarsi protezione.
L’Aye-Aye si può accoppiare in qualsiasi periodo dell’anno.
La gestazione dure 5 mesi, mentre lo svezzamento 7. E’ la femmina ad occuparsi della prole, anche se il maschio resta nel nucleo per il periodo dello svezzamento per impedire l’avvicinamento di altri esemplari maschili alla madre.
Unicità di questo animale è la collocazione delle mammelle, posizionate nella zona inguinale.
Mangia di tutto, dagli insetti ai vegetali, ed è particolarmente longevo, almeno in cattività dove supera di norma i 20 anni.
L’aye-aye non è facilissimo da avvistare; alcuni fra i luoghi migliori per incontrarlo sono il Parco Nazionale di Ranomafana, il Parco Nazionale di Andasibe-Mantadia e la Riserva Speciale di Nosy Mangabe.