Il grande caldo, unito all’afa di queste ultime settimane, a sorpresa ha danneggiato anche la produzione di energia solare.
Al contrario di quanto si potrebbe comunemente supporre, un sole sempre splendente non vuol dire un accumulo eccezionale di energia solare, ma al contrario si traduce in un danneggiamento delle celle dei pannelli solari, che finiscono per immagazzinare meno energia del dovuto.
“Sembra un paradosso, ma questa estate caratterizzata da temperature eccezionali non favorisce la produzione di energia solare, che anzi diminuisce, poiché l’estremo calore ha un effetto perturbatore sull’efficienza delle celle solari e, nonostante la presenza costante di un sole rovente, i pannelli alla fine producono di meno”, ha spiegato chiaramente Giovanni Campaniello, esperto in efficientamento energetico e fondatore e amministratore unico di Avvenia, azienda leader nel settore della White Economy e della sostenibilità ambientale.
L’efficienza energetica delle celle solari, infatti, dipende della temperatura: più questa aumenta, più l’efficacia si riduce a causa dell’agitazione termica all’interno del materiale. «Seppure in presenza di temperature molto elevate la corrente aumenti leggermente, la tensione diminuisce. L’energia e la potenza che ne risultano sono dunque ridotte» puntualizza l’ingegner Giovanni Campaniello.
Senza contare che parallelamente le ondate di calore eccessivo, osserva inoltre Avvenia, frenano anche la produzione di elettricità di origine nucleare.