Una notizia che certamente aprirà la strada a una miriade di ricorsi: la Corte Costituzionale ha deciso che gli autovelox devono essere periodicamente tarati, dichiarando quindi illegittimo l’art. 45, comma 6 del nuovo Codice della strada, “nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura”.
La sentenza, datata 29 aprile, redatta dal giudice Aldo Carosi, ha dato ragione a due cittadini che si erano rivolti al Giudice di pace di Mondovì contestando un verbale della Polizia stradale di Cuneo: “l’esonero da verifiche periodiche, o successive ad eventi di manutenzione, appare intrinsecamente irragionevole” anche perché, scrive la Corte, “i fenomeni di obsolescenza e deterioramento possono pregiudicare (…) la fede pubblica che si ripone in un settore di significativa rilevanza sociale, quale quello della sicurezza stradale”.
Sulla base di questa sentenza, il Codacons scende in campo: “siamo a favore della sicurezza stradale, ma contro lo strumento dell’autovelox, a maggior ragione se viene utilizzato dalle amministrazioni comunali al solo scopo di far cassa. Per tale motivo – annuncia Carlo Rienzi – stiamo studiando azioni legali da intraprendere in tutti i comuni della regione, al fine di far ottenere agli automobilisti multati il rimborso delle somme spese per le infrazioni registrate da autovelox non a norma”.
Ed anche per Elio Lannutti di Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori, «si apre la strada ai risarcimenti per milioni di multe recapitate con strumenti tecnici di dubbia funzionalità».